1. Mamma violentata per una notte


    Data: 26/10/2020, Categorie: Incesti Autore: ScrittoreAcerbo, Fonte: EroticiRacconti

    ... tentava di penetrarla decisero di tapparle la bocca. Ma questa volta usarono le mie mutande. Mi fecero alzare e liberatemi le gambe mi sfilarono pantaloni e mutande. All’inizio non avevo capito dove volesse arrivare ma quando gli piazzo le mie mutande in bocca e lei iniziò a piangere schizzai copiosamente anche senza essere stimolato. Qualche schizzo la raggiunse e questo mi rese molto orgoglioso e felice, anche se il mio cazzo non accennava ad abbassarsi, soprattutto al pensiero di essere ora scoperto. Ormai era tutto pronto e le fecero a turno pure il culo.
    
    Dopo che entrambi finirono col culo, sempre telecamera alla mano il mio complice improvviso. Ero sempre con le mani legate e imbavagliato, e ora nudo, così come lo era mia madre distesa a culo all’aria sul letto.
    
    Ovviamente con un bluff, ma sempre riprendendo mi dissero che avrebbero sparato a mia madre se ora io non gli scopavo il culo come si deve. Mi sorpresero. Era una cosa che non mi aspettavo. E mai mi sarei aspettato.
    
    Il cazzo mi esplodeva, e il cuore batteva forte ma non ci fu bisogno che me lo ripetessero. Anche con le mani legate lo ficcai nel culo di mia madre che piangeva a più non posso. Ero felice e continuavo a pomparle un culo come un treno. Sborravo e non mi fermavo. Non saprei dire quante sborrate o quanto tempo passo prima che estraessi il mio cazzo dal suo culo. E anche quando lo tirai fuori non ero moscio, complice la fantastica vista che avevo davanti. Il suo culo perfetto era stato così ...
    ... usato che il suo ano era rimasto aperto e sbrodolante di sborra.
    
    Ormai era quasi l’alba. Erano passate ben 8 ore per quella lunga notte e decisero di farmi chiudere in bellezza prima di andarsene. Anche se visibilmente contrariata e ormai a pezzi, distrutta, senza più la forza di stare in piedi o muoversi la minacciarono e le iniziarono a farmi succhiare il cazzo. Fortunatamente ormai era così sconvolta che non notava nemmeno più la mia espressione ormai palesemente lasciva e abbandonata al piacere. Le fecero leccare dapprima solo la punta del mio uccello. Poi gli fecero dire frasi d’effetto per la telecamera, amo il cazzo di mio figlio, voglio la tua sborra tesoro, il pisellone di mio figlio è il migliore, quanto è delizioso e cose così. Di sborra non ne avevo più ma continuavo a venire. Pensai anche di essere prossimo all’infarto ma dopo un dieci minuti abbondanti riuscii a trovare all’interno dei miei testicoli svuotati ancora un po’ di sborra da piazzarle in faccia. Gliela spalmarono in faccia e poi chiusero il video.
    
    Ormai stanchi ma soddisfatti, il mio amico e lo sconosciuto se ne andarono se non prima di avvertirci che se avessimo fatto qualcosa contro di loro saremo non solo finiti su internet ma sapevano come farci del male e come trovarci.
    
    Ci lasciarono sul letto legati, anche se io avevo la possibilità di liberarmi quando volevo. Ma stanchi dalla nottata appena trascorsa, e forse non sapendo cosa dirci, rimanemmo entrambi li nudi, in silenzio, legati e ...