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Mia madre e mia nonna
Data: 28/09/2017, Categorie: Incesti Autore: liana, Fonte: RaccontiMilu
... che l’hanno portato ad innamorarsi.’ ‘Mamma. Non credo che ci siano donne più belle di te. E di questo sono sicuro.’ ‘Grazie del complimento. Lo dici perché sei mio figlio. Per i figli le mamme sono sempre le più belle.’ ‘Oh! Non è solo perché sono tuo figlio. Quando esco con te non sono mica sordo. Ho sentito cosa dicono, gli uomini sul tuo corpo. Ho visto gli sguardi che ti lanciano. Non sono stupido. Capisco cosa intendono. Una sola cosa non sono riuscito a capire. Cosa intendeva quella donna, tra l’altro anche bella, quando ha detto che le piacerebbe affondare la sua testa fra le tue natiche? Tu ti sei girata e le hai sorriso.’ “Sei diventato un acuto osservatore ed anche un bravo ascoltatore. In quanto al desiderio di quella donna cosa significa lo saprai quando diventerai più grande ed avrai anche tu qualche bella donnina con cui giocare. Ora guardiamo un pò di televisione.’ ‘Per quanto mi riguarda la bella donnina già ce l’ho. Sei tu.’ La stretta del suo braccio intorno alla mia spalla diventa più forte. Mia madre abbassa la testa e mi da un bacio prima sulla fronte e poi sugli occhi. Il mio corpo si stringe di più al suo. Le pulsazioni del mio pisello aumentano. Mi concentro sullo spettacolo televisivo. Lentamente cado in un sonno profondo. è mia madre a svegliarmi. ‘Su! Alzati. è ora di andare a letto.’ Ci alziamo dal divano e andiamo verso le camere da letto. Quando arriviamo alla mia lei mi blocca si china e mi da un ...
... bacio sulle labbra. ‘Buonanotte. Fai sogni d’oro.’ La guardo allontanarsi verso la sua camera da letto. Il suo è un incedere flessuoso. Le natiche del bacino si sollevano e si abbassano aritmicamente. Mentre una sale l’altra scende. è un felino. A guardare quel movimento i miei ormoni impazziscono. Il pisello si indurisce. Entro in camera. Mi spoglio restando nudo. Mi siedo sul letto ed accarezzo il mio cazzo. Chiudo la mano intorno alla circonferenza e mi masturbo. Al momento di godere devo aver gridato perché sento la voce di mia madre che mi chiede se va tutto bene. Le rispondo che ho urtato con il piede contro la spalliera del letto. Questo mi fa dimenticare che il mio sperma è schizzato tutto sul pavimento. Il mattino dopo mia madre mi porta il caffè e nota la macchia. Mi guarda. ‘Il dolore al piede deve essere stato abbastanza forte per gridare in quel modo. Comunque non credo che quello sia stato un grido di dolore. Sembrava piuttosto il nitrito di un puledro. Questa macchia sul pavimento è il frutto di quel nitrito. La prossima volta vai in bagno.’ Ha capito. Arrossisco. La mia vergogna è dovuta anche al fatto che l’oggetto della mia masturbazione, e non solo di quella volta, è lei: mia madre. I mesi passano. La separazione è andata in porto senza drammi e strascichi. Mia madre ha ceduto a mio padre, dietro congruo compenso, la sua quota di proprietà nella ditta. Io ho completato con successo il ciclo scolastico ...