1. Impensabile, assurdo, folle


    Data: 23/10/2020, Categorie: Etero Sensazioni Autore: iprimipassi, Fonte: RaccontiMilu

    ... insinuano in me, un movimento esasperante che riempie e mi svuota, disegni cerchi con la lingua sul mio clitoride, lo stringi tra le labbra, leccandolo e avendo premura di far colare saliva sulle tue dita, che senza alcun ostacolo mi invadono in un crescendo che porta il mio piacere a un altra dimensione. Mi inarco, tremo, riempio la stanza di rumori bagnati, fradici, indecenti, mentre il mio respiro ti arriva come un lamento continuo, con la mano libera cerchi il mio seno, rude ti muovi su di esso, vicinissima allo spasimo arresti la tua lingua, e maestoso ti palesi davanti a me, con il cazzo duro tra la dita, mi osservi, senza dire una parola, solo il tuo boccheggiare, saccheggia la mia anima…
    
    Stupendo guardarti con il viso imbrattato dai miei umori ai lati della bocca, sul mento, sulle guance, mi dai l’impressione di essere un pazzo psicopatico pronto a sfogare ogni indecenza sul mio corpo. Ti pulisci con il dorso della mano, il tuo gesto mi seduce e guidata dal tuo sguardo stravolto, mi affretto a affondare senza un minimo di dignità su quel cazzo che con un movimento lentissimo stai coccolando. Il tuo respiro si erge sopra di me, facendomi colare, lungo le cosce, tra le mie dita la pelle del tuo cazzo scorre morbida, bagnata della mia saliva, mentre affondo succhiando avida, alzo lo sguardo e incontro il tuo, gli occhi socchiusi, lucidi, segnati da una giornata di lente torture, mirata ad arrivare al più perfido dei risultati, ovvero portare la nostra voglia al ...
    ... massacro. Hanno scandito i minuti, le ore messaggi osceni, audio da far impallidire pure Satana, e quella telefonata nella quale in preda al delirio straziante, ti ho supplicato di lasciarmi anche solo sfiorare, piangendo, imprecando maledicendo ogni tuo dannato “no” e tu dannato tu, sai quanto questo mi ecciti, quanto io abbia bisogno di lasciarmi travolgere, in balia del tuo volere.
    
    Implacabile il tuo
    
    “Non se ne parla proprio” sussurrato con quel dannato tono che odio, amo, bramo.
    
    “Ti voglio, ti prego scopami”
    
    Supplico, guardandoti negli occhi.
    
    Il tuo corpo parla per te, mentre ti sporgi su quello che &egrave diventato il nostro putrido rifugio, mi abbandono su quel letto sfatto, il tuo corpo mi sovrasta, ancora una volta, cerchi le mie labbra, il tuo torace sul mio seno, un contatto desiderato da ore, giorni, settimane, costantemente, un bisogno, ossigeno, amorale, lercio, nocivo il nostro desiderio, intossicati l’uno dell’altra.
    
    Scivoli tra le mie gambe, in quell’inferno bagnato, fradicio, colante, un piacere che fa male ovunque mi investe, mentre schiudi le labbra gemendo sulle mie, mi apro a te, accogliendo e avvolgendo il tuo cazzo, che lentissimo si fa spazio in me, riempiendo ogni anfratto del mio piacere.
    
    Ansimo profondamente quando arresti il movimento e inizi una lenta danza, che mi culla, tutt’intorno a noi sparisce, in un vortice fatto di ansimi, gemiti, la tua pelle imperlata di sudore accarezza la mia, profumi di sesso, di immorale, di ...