1. Training per silvia (enrico) (4)


    Data: 22/10/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: crigio, Fonte: Annunci69

    Esausti, ci dirigiamo tutti verso i camerini per fare una doccia ristoratrice. Io raggiungo l’ultimo in fondo al corridoio. Mi asciugo con delle salviette e poi apro l’acqua nel box.
    
    Tutto preso dalla mia stanchezza, non mi accorgo di essere osservato. Quando mi volto per prendere il telo, Silvia è appoggiata al muro accanto alla porta socchiusa del camerino e mi fissa accarezzandosi con un dito il seno destro. Fa dei giri intorno alla mammella soda, restringendo sempre più il diametro del cerchio, finché non arriva al capezzolo. Una volta lì, inizia a titillarlo. Il suo respiro si fa più pesante e geme di piacere. Chiude gli occhi per un secondo e poi li riapre guardandomi ancora come una gatta in calore. Si lecca le labbra e si morde quello inferiore ammiccando per farmi capire che vuole che mi avvicini.
    
    Lo faccio. Qualche passo e sono incollato al suo corpo. Il mio cazzo, già barzotto, comincia a crescere al contatto col suo ventre. Raggiunge il suo ombelico e lo oltrepassa.
    
    Mi faccio indietro e, contemporaneamente, le prendo la gamba sinistra e la sollevo, facendole appoggiare il piede sulla toletta. Adagio, bacio col mio glande la sua fichetta fradicia e con una leggera spinta le entro dentro. Alla dilatazione lei sospira: chiude nuovamente gli occhi e reclina il capo, mentre affondo piano nella sua vagina affamata. Arrivato al termine della corsa, mi fermo qualche momento e lei inizia a tremare tutta. Poi, estraggo con la stessa lentezza il mio arnese e mi ...
    ... scosto, lasciandola a godersi le sensazioni che le ho provocato. Indietreggio e lei riapre gli occhi. Quando mi vede lontano, rimane delusa: si aspettava che la scopassi lì, in piedi, sbattendola contro il muro.
    
    Tira giù la gamba e in un attimo è ancora attaccata a me. “Voglio che mi fai godere come hai fatto con Rita. Era così bella mentre aveva quell’orgasmo! Lo voglio anch’io uno così!”, mi sussurra implorante.
    
    Io indietreggio ancora fino a sedermi su una poltroncina. Allargo le cosce e la invito: “Vieni a prendertelo se lo vuoi”. Silvia si inginocchia davanti a me e le sue dita avvolgono con cura la mia asta. La inclina verso la sua bocca e schiude le labbra per avvolgere la cappella. Succhia il bramato frutto come fosse una pesca succulenta. Quindi scende lungo il palo fino a metà della sua lunghezza e risale alzando lo sguardo a me. Quando torna giù, si ingozza con tre quarti della verga: si ferma un momento, inspira, e poi se la infila tutta in gola, rantolando e sbavando. Dopo un po’ che si gusta tutta intera la mia minchia, il suo corpo diafano inizia a vibrare. Un lamento soffocato si eleva alle mie orecchie e l’altra sua mano corre alla passera e ci si poggia sopra come per trattenere qualcosa.
    
    Il lamento si trasforma in un urlo straziante e la mano sulla fica comincia a muoversi in senso circolare. Vomita il cazzo e alza la testa verso di me. Con la bocca aperta e la lingua penzolante mi grida contro. D’un tratto i suoi occhi esorbitano e si scuote tutta da ...
«123»