La dottoressa
Data: 19/10/2020,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: vrgringo, Fonte: Annunci69
... che
non c'era nessun altro cliente da servire per fare una visita visto che
avevo superato l'influenza da poco e potevano esserci strascichi. Accettai
di buon grado, mi fese sedere sul lettino da visita e mi fece levare la
maglia per scoprire il petto. Come l'altra volta mi ascoltò sulla schiena e
sul petto. Mi fece poi sdraiare di schiena e mi toccò tutto il petto,
tastando alla ricerca di dolori nascosti, che trovò spingendo con le dita
nella zona sotto le costole, vicino alla cinta dei pantaloni. Mi chiese
allora di abbassarli per poter controllare meglio. Rimasi con solo gli slip
ma lei, padrona del mestiere, sembrava non farci caso mentre io mi stavo
eccitando alla situazione. Mi tastò ancora e disse che forse avevo un
principio d'ernia ma era presto per dirlo, occorrevano ulteriori controlli.
Ma se volevo togliermi il dubbio, dovevo farmi controllare la zona
inguinale. Accettai, senza sapere cosa volesse fare. Di scatto mi abbassò
gli slip mettendomi a nudo, con il mio uccello quasi in eccitazione che
svettava orgoglioso. Mi vergognavo ma lei sembrava non farci caso, anzi mi
rassicurò di stare tranquillo perché mi conosceva da quando ero piccolo. Mi
fece comunque i complimenti per essere cresciuto così bene. Mi toccò allora
con la mano destra l'inguine destro, sfiorandomi anche le palle, mentre la
sinistra me l'aveva appoggiata sulla pancia, proprio sui peli pubici. Il mio
pene continuava ad ingrossarsi e ...
... talvolta veniva a contatto con la sua mano.
Mi stavo eccitando da morire, ma tutto d'un tratto mi disse di rivestirmi
perché non avevo nulla e la visita era finita. E io che stavo già
fantasticando chissà quali atti d'amore, quali gesti e posizioni potevo
proporre. Quella sera rimase per molto tempo nei miei pensieri, mi
masturbavo spesso pensando a quei momenti e a cosa avrei potuto fare. Nella
mia scuola girava addirittura una voce che diceva che la mia dott se la
faceva con uno studente della mia età e io, spaventato, pensavo si parlasse
di me. Infatti non entravo a far parte di quelle discussioni che mi
avrebbero tradito nelle aspettative. Qualche tempo dopo, al rientro di una
partita d'allenamento con Giovanni, un mio compagno di squadra, mi chiese di
accompagnarlo dalla dott per farsi fare una ricetta per sua madre. Accettai
contento di rincontrare la dott che era stata nelle mie fantasie nelle
ultime settimane. Anche quella sera eravamo ultimi nella fila e toccò a noi
verso le 20:30. La dottoressa mi ricevette contenta ma cambiò espressione
quando vide entrare con me il mio amico. Gli chiese sgarbatamente cosa
voleva e lui gli rispose che era venuto per la ricetta della madre, che
compilò velocemente. Ma Giovanni non era venuto lì solo per la ricetta. Li
sentivo confabulare a quattrocchi con toni molto accesi, ma non capivo il
senso del contendere. Infine la dott disse a voce alta che c'ero anch'io e
non era il ...