La dottoressa
Data: 19/10/2020,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: vrgringo, Fonte: Annunci69
Avevo 16 anni e da almeno 4 non avevo più avuto bisogno delle cure della
nostra dottoressa di famiglia, che mi conosceva e curava da quando di anni
ne avevo 8, da quando siamo venuti a vivere in questa città. Fino almeno a
questo inverno, quando un'influenza mi costrinse a letto con una febbre a 39
per una settimana di seguito. La qual cosa preoccupò mia madre che la chiamò
per una visita a domicilio. Era sera, ero rincitrullito dalla febbre, e la
visita iniziò con i complimenti, da parte della dottoressa per essere
diventato un bel ometto e come mai non mi ero più fatto visitare da lei.
Forse perché praticavo molto sport, ero diventato un po' immune all'
influenza che comunque quest'anno non mi aveva risparmiato. Mi chiese di
sollevarmi la maglietta per poter ascoltare il cuore e i polmoni, mi poggiò
quello strano strumento gelato nella schiena e ascoltò. Mi volle poi
ascoltare anche il petto, facendomi coricare a pancia in su e facendomi
levare del tutto la maglietta che la disturbava. Mi fece i complimenti per
il petto muscoloso e riprese a sentire e palpare con le mani il petto. Mi
disse che se volevo risolvere velocemente il problema era possibile con
delle supposte, che non mi sono mai fatto mettere, o con delle punture nelle
natiche. Scelsi di farmi fare le punture, forte della mia presunzione di non
temere nulla, fino a quando non vidi l'ago pronto a pungermi. Mi chiese di
scoprire la natica prescelta che mi ...
... toccò per sentirne la rigidezza. Ero un
po' teso e forse troppo rigido, quindi mi chiese di scendere dal letto e
buttarmi di pancia sul letto stesso, porgendogli il mio di dietro. Mi
abbassò completamente lo slip mettendo a nudo il mio sedere.
La cosa mi
imbarazzava ma pensavo che la mia dott chissà quanti né avrà visto. Mi tastò
entrambe le natiche cercando di rilassarmi ma la cosa mi stava addirittura
eccitando. Speravo che non mi guardasse con troppa attenzione perché in
quella posizione si potevano scoprire parti del corpo che non volevo
vedesse. E mentre fantasticavo con queste menate, l'ago mi penetrò
raggelandomi.
Guarì in pochi giorni e mi dimenticai di quei fatti sino al giorno in cui,
qualche settimana dopo, mia madre mi mandò dalla dott per ritirare una
ricetta medica per alcune pastiglie. Ero in fila da più di un'ora e,
ovviamente ultimo, quando si erano già fatte le 20, finalmente toccò il mio
turno. Era felice di rivedermi e si compiaceva del fatto che ero venuto a
trovarla dopo anni che non mi facevo più vedere nel suo ambulatorio. Prima
di ricevermi, mi chiese di aspettare un attimo perché doveva chiudere la
porta d'ingresso allo studio altrimenti sarebbero arrivati altri pazienti
sino a mezzanotte. Finalmente soli mi chiese qual era lo scopo della visita
e gli chiesi della ricetta che serviva a mia madre. La preparò subito e, tra
una chiacchiera e l'altra, mi chiese se volevo approfittare del fatto ...