1. Feelin’ Love


    Data: 19/10/2020, Categorie: Erotici Racconti Lesbo Sensazioni Autore: Viktorie, Fonte: RaccontiMilu

    ... status symbol idolo delle quindicenni.
    
    Nei fatti ben poco, salvo essere o meno ricche e famose (per quei due o tre anni), ma non &egrave serata per elucubrare sui problemi possibili e le disillusioni di quella che mi pare si chiami Iva, ne ho già di miei e in abbondanza.
    
    La cameriera biondina arriva con la mia consumazione, la ringrazio e mi guardo intorno tirando fuori i soldi dal portafogli, cercando di ricordarmi come funzioni il cambio, dietro le tende a poca distanza da me ci deve essere una porta, sento un piccolo spiffero d’aria.
    
    Sarà il bagno, meglio prenderne nota.
    
    Lascio i soldi sul piattino con un’abbondante mancia (credo, il cambio mi confonde) e ritorno ad osservare i tentati movimenti sensuali di Iva, graditi dal pubblico e un po’ ridicoli per me.
    
    Osservo un paio di bariste parlare tra di loro e con qualcun altro del locale, arrivare nuovi clienti, persone di mezz’età in gruppo, una quindicina di ventenni belli carburati che applaudono in continuazione, tre o quattro coppie dall’aspetto normale (quelle da evitare), più qualcuno al bancone e chissà dove in altre stanze del locale, ne concludo che non sia la peggiore bettola dell’area urbana.
    
    Non avrebbe avuto un ingresso così formale e defilato, altrimenti, avrebbe esposto quarti di cosce in enormi poster, avrebbe avuto un nome altisonante, e non solo quell’incomprensibile logo che vedo sul sottobicchiere.
    
    La biondina arriva sorridendo per prendere i miei soldi e ringraziando in inglese ...
    ... stentato, quando viene interrotta da una voce poco distante.
    
    Capisco questa lingua, preferisco sempre fingere di non saperla, offre possibilità interessanti.
    
    domanda una voce calda ma filtrata, otturata.
    
    risponde la biondina in maniera veloce
    
    Dò un sorso al mio cocktail osservando l’interlocutrice apparsa dal nulla, un giubbotto da motociclista e un casco integro mezzo slacciato la visiera semiaperta, appoggiata alla panca di fronte a me.
    
    , dice, prima di sparire dietro un’altra porta nascosta dalle tende.
    
    Iva finisce il suo numero, fa dondolare il suo posteriore in un ultimo saluto del pubblico apprezzante (e pagante) e si ritira.
    
    Le cameriere fanno qualche altro giro, l’orologio segna l’una di notte, si siede qualche nuovo avventore, e le luci calano ulteriormente.
    
    Non c’&egrave bisogno evidentemente di presentare, non c’&egrave necessità di dire quello che tutti già sanno, di chi stia per arrivare, e confesso a me stessa che sono anche piuttosto curiosa.
    
    Piano piano si alza una musica, lenta, ritmata, alla prima parola, nel minuscolo punto di luce fa la sua comparsa un piede pallido.
    
    Paula Cole comincia a cantare
    
    .
    
    Ghigno, un classico del testo esplicito, qui si gioca facile.
    
    No. Mi sbagliavo. La canzone &egrave quella, ma voce sensuale e volutamente ansimante non &egrave di Paula Cole, &egrave intonata e vogliosa, tradita solo da una lieve pronuncia diversa.
    
    Nella penombra si delinea per intero la figura di una dea, un corpo perfetto ...