1. Per un po' di gelosia mi feci rompere il culo (parte terza)


    Data: 18/10/2020, Categorie: Prime Esperienze Autore: Stalio, Fonte: Annunci69

    ... dietro mi stava spostava gli slip di lato e si stava avvicinando pericolosamente con l'uccello al mio buchetto ormai indifeso: "No, no, fermo...non voglio."
    
    "Te l'appoggio soltanto, per fartelo sentire..."
    
    "Non fare lo stronzo..."
    
    "Fidati..."
    
    Quando percepii la cappella bollente poggiarsi sul buco ebbi una specie di scossa elettrica, seguita da un gemito di piacere.
    
    Lui: "Vedi che ti piace? ...perché non lo facciamo?"
    
    Io, con gli occhi chiusi: "Continua così...ma non spingere troppo....hooooo...."
    
    Un po' spingeva, ma senza esagerare, sentivo degli spasimi sul mio buchino...e volevo quasi abbandonarmi e farmelo sbattere dentro...era bello....ma la paura era troppa...quel randello mi avrebbe spaccato in due. L'orgasmo mi colse all'improvviso, senza preavviso, violento, forte, e Gianni ne approfitto per puntare e spingere con forza, ma io seppur perso nell'orgasmo, quando arrivò la prima fitta mi ritrassi, però credo che un poco entrò dentro, solo un po'...poi mi ritrovai inginocchiato per terra con il cazzo ficcato in bocca ad accogliere i suoi schizzi di sborra che mi riempirono, e che mandai giù tutti in una volta.
    
    "Cominciamo bene." Dissi appena mi ripresi.
    
    "Hai un culo che è una favola."
    
    "Scordatelo....."
    
    "Ma se ti piace da matti..."
    
    "Mi piace sentirmi stuzzicato lì, e se vuoi lo rifacciamo.
    
    Ma solo quello."
    
    "Uffa....che palle. Va' a finire che mi dovrò cercare qualcun altro da inculare..."
    
    Quell'affermazione, buttata lì ...
    ... così.....mi ferii, e mi offese. Lui se ne accorse subito e cercò di rimediare: "Dai che stavo scherzando, non fare così."
    
    "Gianni guarda che se non ti vado bene posso andarmene subito.....stronzo."
    
    "Ma che dici? Vieni qua..."
    
    Mi prese per mano e mi fece stendere sul suo letto, era un letto grande credo ad una piazza e mezzo, lui si sedette di fianco a me: "Abbiamo appena cominciato noi due.....e se ho scelto te è perché mi piaci. Saprò aspettare...mi dirai tu quando sarai pronto."
    
    "E se non lo sarò mai?"
    
    "Non credo che tu ti voglia perdere il piacere di sentirlo dentro, solo a poggiartelo sei andato fuori di testa." Nel dire questo si distese anche lui sul letto.
    
    L'uccello stava riprendendo vigore, lo presi in mano, un accenno di sega per farlo indurire per bene, poi in bocca a succhiare come avevo fatto la sera prima. A casa sua si lasciò andare, e ad ogni risucchio gemeva e si contorceva, e mi teneva una mano sulla testa....ma non volevo farlo venire così. Stavolta, dopo essermi sfilato le mutande, gli andai io sopra a cavallo, col culo all'altezza dell'uccello e la cappella in direzione del buco. Lo presi in mano e me lo strusciai su e giù, insistendo sul buco, e quando era poggiato sulla rosetta lui da sotto dava dei colpi per cercare di penetrarmi, ma io mi scansavo tirandomi in su'....era come un gioco che ci procurò ad entrambi un gran piacere. Venne così, sulle mie natiche e sulla schiena, ed anche per me arrivò il secondo orgasmo.
    
    "Pensavo che te lo ...