1. io, lei e la trota: la mia nikon lungo le anse del sile


    Data: 17/10/2020, Categorie: Prime Esperienze Autore: light78, Fonte: Annunci69

    Un'altra giornata di lavoro è terminata.
    
    E' una splendida giornata primaverile e da stamane ho una gran voglia di rilassarmi pescando lungo le anse del Sile, scattando qualche foto agli spettacolari paesaggi nella golden hour.
    
    Imbraccio le canne e con la mia Nikon e mi dirigo verso il posto prestabilito, dopo una veloce doccia rinfrescante.
    
    Arrivo alla mia meta, scendo dalla pista ciclabile e mi incuneo fino alla riva del fiume.
    
    Calo con molta calma le canne in acqua, mettendomi a torso nudo, approfittando così del sole, seppur tenue.
    
    Ho voglia di passare due tre ore lontano dal caos, immerso in questa splendida natura e riparato da canneti.
    
    Distendo un plaid e comincio a sorseggiare un po' di coca mentre armo la macchina fotografica.
    
    Contemplo il paesaggio, ascoltandone silenziosamente i cinguettii degli uccelli sugli alberi, l'acqua che scorre in sottofondo, le poche voci dei ciclisti della ciclabile dietro le mie spalle.
    
    Comincio a scattare una sequenza di foto, immerso nel mio mondo, quasi perdendo la dimensione spazio temporale.
    
    Ad un certo punto una voce dolce, alle mie spalle “Signore, guardi che abboccano!”
    
    Rivolgo lo sguardo alle canne, quasi incredulo, ed effettivamente una canna muove in punta ad indicare l'abboccata di un qualche pesce. L'afferro ancora con la Nikon al collo, e comincio a girare il mulinello. Dopo una lotta di qualche minuto, una bella trota di fiume si presenta alla riva.
    
    Dietro di me assiste alla scena quella ...
    ... “vocina”, che nel frattempo fa il tifo per me incitandomi.
    
    La ringrazio, logicamente. Sono ben cinque minuti che mi osserva, sostiene.
    
    Porto la trota al mio guadino. Sonia, questo il suo nome, mi applaude ancora seduta sulla sua mountain bike. Avrei detto fosse una ragazzina giovane dalla voce.
    
    Riesco solo ora a voltare il viso per guardarla, accecato come ero dal sole, scusandomi per la maleducazione.
    
    Scopro che Sonia è una splendida donna sulla quarantina, proporzionata, non molto alta.
    
    Capello scuro, liscio, spalla larga, veramente una bella sagoma in contro luce.
    
    Mi sorride e vedo che scende dalla bici.
    
    Le dico di fermarsi. Alzo la mia Nikon, e lei sta al gioco..si mette in posa.. varie pose..
    
    Poi si avventura nella discesa e scende verso di me, mentre il mio cazzo già scalpita.
    
    E' molto agile, quasi mi sorprendo di come scende, la gamba è bella, muscolosa, liscia: il sudore la rende molto sensuale. Ora la vedo molto meglio, i giochi di luce mi permettono di vederla in tutta la sua bellezza: castana, occhi verdi, lineamenti decisi, una bellezza “romantica” la definirei.
    
    Ha dei seni piccoli, non indossa reggiseno, si intravvedono i capezzoli. Ma sono sodi, belli.
    
    Addosso solamente un completino da tennis, bianco e fucsia.
    
    Si china chiedendomi se può toccare la trota.
    
    E' bello osservarla chinata, davanti a me, il sedere è sodo, la schiena larga, si intravvede un tatuaggio sulla spalla destra che esce dalla tshirt, dalla gonnellina il ...
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