1. 100 – Mamma Lucrezia timorata di Dio diventa una grande troia


    Data: 13/10/2020, Categorie: Etero Incesti Sesso di Gruppo Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu

    ... le gambe, lui questa volta ce la lasciò e vidi che si muoveva timidamente, lo faceva mentre mi guardava negli occhi, aspettava un cenno di approvazione, si vergognava forse di fare queste cose di fronte alla mamma. Gli sorrisi complice e lui distolse lo sguardo su di me e si interessò a Mariella. Lo vidi alzarsi, poi, il mio ometto, si calò i pantaloncini e quindi le mutande scesero a terra, le scalciò lontano e la sua enorme bestia dura come il marmo si frappose tra lui e la mia amica. Lei, ancora con la mano sulla bocca spalancata in segno di profondo stupore, si genuflesse di fronte al suo Dio.
    
    Volse lo sguardo su di me, sul suo viso era dipinta l’incredulità, sorrideva e allo stesso tempo non credeva ai suoi occhi. Glielo prese in mano, io che sono la sua mamma, ero altrettanto stupefatta, anche stavolta lo misurai ad occhio, almeno venticinque ventisei centimetri di cazzo largo e duro, era veramente enorme, visto, oltretutto, su un ragazzo di soli diciotto anni, per di più magrissimo.
    
    La capace e vorace bocca di Mariella, ne inghiottì una buona parte ma cinque o sei centimetri ne rimasero fuori. Lui le teneva la testa da dietro la nuca e glielo spingeva più a fondo possibile. Pensai che con una simile bestia non avrebbe mai trovato nessuna donna capace di prenderglielo tutto in bocca. Mattia, sollecitato dalla grande esperienza di quella troia di Mariella, durò pochi minuti, poi sentii i suoi gemiti gutturali e le sborrò in bocca. Non ebbi l’onore di vedere una ...
    ... goccia di sperma uscire dalla bocca della mia amica, lo inghiottì tutto fino a succhiargli avidamente anche l’ultima stilla di sborra. Si alzò e mi venne vicina, guardava me e guardava il cazzo ora penzolante di Mattia, nonostante aver appena finito di gustarselo in bocca Mariella non era del tutto soddisfatta. Io raccolsi i miei vestiti e i suoi e prendendola per mano la condussi in camera mia. Ci rivestimmo in silenzio, poi ci guardammo e improvvisamente scoppiammo a ridere. Fu un’ilarità contagiosa, perché Mattia ci sentì e venne a vedere cosa stese succedendo. Lui entrò e noi, mezze vestite e mezze no, piegate in due dal ridere, lo guardammo sorprese, poi sul viso del mio giovane figliolo apparve dapprima un mezzo sorriso e poi anche lui si mise a ridere come un matto. Entrambe lo abbracciammo e lui ancora in mutande si fece accogliere tra le nostre braccia. Lo baciai sulla guancia e lo accarezzai a lungo, coccolandolo teneramente, poi le mie coccole si trasformarono ben presto in carezze più lascive e la sua bocca fu sulla mia, inizialmente un bacio a stampo, poi la sua lingua forzò le mie labbra infilandosi in mezzo e poi la sentii saettare contro la mia e lo baciai appassionatamente. Mariella mi toccava il seno mentre io baciavo Mattia, lui mi mise una mano fra le cosce e io come una sporca pervertita le aprii spudoratamente. Ero bagnata fradicia, le sue dita mi scivolarono dentro e iniziò a sditalinarmi delicatamente, sentii un qualcosa di umido solcarmi il canale in ...