1. 100 – Mamma Lucrezia timorata di Dio diventa una grande troia


    Data: 13/10/2020, Categorie: Etero Incesti Sesso di Gruppo Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu

    ... poltrona, mi assentai qualche minuto per preparare il caffè e quando feci ritorno con il vassoio in mano, per poco non mi venne un colpo. Sul tappeto in terra, ammucchiati uno sull’altro vi erano i suoi pantaloni, la maglietta e le scarpe con il tacco dodici. Lei stava in piedi con le tette nude parzialmente sostenute da un reggiseno nero a balconcino e facente parte del completo sexy, un perizoma ridottissimo, sempre naturalmente di colore nero. Mi chiese se mi piaceva e io le risposi che era una gran figa. Emozionata, con mani tremanti, posai il vassoio con il caffè fumante sul tavolino e quando mi sollevai me la trovai a pochi centimetri da me. Balbettai se voleva prima bere il caffè e lei mi rispose appoggiando la sua bocca alla mia, le sue e le mie labbra si dischiusero simultaneamente e le lingue si attorcigliarono voraci.
    
    Lei era la creatura del sesso selvaggio, nulla che potesse impedire che i suoi sensi fossero fortemente preponderanti su tutto il resto. Era una magnifica donna che stranamente ragionava con la figa, in tutto e per tutto uguale alla maggior parte dei maschi che a loro volta ragionano con il cazzo. Le nostre mani percorrevano reciprocamente il corpo dell’altra , affamate di pelle calda, di anfratti reconditi e umidi, di seni e glutei turgidi e sodi. L’umidore si espandeva fra le mie e le sue cosce e lei mi spingeva dolcemente all’indietro fin quando i miei polpacci cozzarono contro la pelle che ricopriva la poltrona ed io piegai le ginocchia e mi ...
    ... lasciai cadere all’indietro. Si inginocchiò davanti a me e la sua lingua prensile si appropriò della mia vulva penetrandovi all’interno. Le mani sulle mie tette, i capezzoli fra le sue dita, i polpastrelli a stringerli con forza e il piacere intenso che mi pervadeva interamente il corpo e la mente. Mille sensazioni da non sapere quale cogliere e gustare per prima. Percepii le sue dita penetrarmi la figa e stantuffarmela profondamente, ebbi l’impressione di sentire un grosso cazzo entrarmi dentro, misi la mia mano fra le cosce e toccai la sua mano. Tutte e cinque le dita erano immerse fino alle nocche nella mia vagina e Mariella continuava a spingere. In quel momento mi rammentai di quando avevo partorito. La figa così allargata, a parte appunto i momenti del parto, non ce l’avevo mai avuta, ma non sentivo dolore, anzi, le sue dita che si muovevano deliziosamente dentro di me aggiungevano ancora altre fantastiche e stupende sensazioni. Tastai ancora con la mano e non trovai più la sua, era completamente sparita fino al polso nella mia vagina. Mi artigliai le poppe e me le strinsi e poi non capii più nulla, mentre lei mi scopava con la mano piantata fino al polso dentro di me, io venni come mai mi era successo in vita mia. Fu un orgasmo interminabile, sollevavo il bacino verso l’alto e muovevo contemporaneamente il capo a destra e a sinistra come se avessi avuto le convulsioni.
    
    Gridai forte, alla faccia di ciò che potevano pensare i vicini, urlai come fanno le porno star nei ...
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