1. Secchione! Genesi di un padrone – parte 07


    Data: 07/10/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Sensazioni Autore: Naughty_Bard, Fonte: RaccontiMilu

    ... la eccitavano.
    
    Era in estasi ma il suo lavoro non era finito. La cappella continuava a sbattergli sul fondo della gola, martellante, irrequieta, prepotente. Cominciava davvero a mancare ossigeno, non capiva più niente, poi un ultimo affondo, più impetuoso degli altri, le schizzò in gola il tanto anelato seme caldo, premio ambito, finalmente conquistato.
    
    Era diverso dal liquido di poco prima, stuzzicante antipasto a quella vischiosa sbobba quasi acidula e molto, molto più saporita. L’aveva ingoiato e in bocca ne aveva il sapore. L’asta era scivolata fuori ed entrambi avevano il fiatone.
    
    ‘Dimmi come ci si sente Susan.’ le disse poi, lui ‘Come ci si sente ad inginocchiarsi a succhiare un cazzo, a farsi scopare la faccia, a farsi offendere e maltrattare da uno che appena conosci mentre usa la tua bocca come un buco per svuotarsi le palle?!’ nonostante fosse appena venuta le sue parole continuavano ad eccitarla.
    
    ‘E’ bello’ è bellissimo’ è bellissimo” gli disse con una specie di risatina euforica, adesso sicura, dei suoi sentimenti.
    
    ‘E sei contenta di essere stata scoperta? Valeva davvero la pena farsi umiliare in questo modo pur di assaggiare un uccello?’ lei sorrise ed annuì entusiasta a quelle domande probanti, con cui continuava ad eccitarla.
    
    ‘Vorresti avere la possibilità di rifarlo?’ lei fece un’altra risatina, come a sottolineare che la sua risposta era ovviamente affermativa.
    
    ‘Bene” sembrava soddisfatto. Pochi secondi dopo la benda le fu tolta e le sue ...
    ... pupille impiegarono qualche secondo per mettere a fuoco il pene che aveva davanti. La pelle era molto chiara e dal prepuzio gocciolava una mistura di seme e saliva. La corolla di peli fulvi che lo circondava era un po’ inumidita. ‘Fulvi? E’ strano, avrei giurato che” mentre questo fugace pensiero le accarezzava la mente rilassata e, finalmente, appagata, alzò lo sguardo ma il volto che vide non fu quello di Damian. Un ragazzo dai capelli rossi, vagamente familiare, le sorrideva contento. Aveva gli occhi verdi e qualche lentiggine sul naso:
    
    ‘Ciao! Io sono Danny, quello che hai appena spompinato! Piacere! Hehe!’ le disse furbetto e lei si scostò, cadendo a sedere all’indietro ed arrancò per allontanarsi da lui quanto poteva, in quella posizione, con l’orrore negli occhi, finché la schiena non le sbatté contro il bordo del letto.
    
    ‘Ma che’ tu, quando’ chi sei’ cosa” disse in pieno panico.
    
    ‘Calmati Susan!’ la voce di Damian le arrivò dal lato destro e lei si voltò per trovarlo seduto su una sedia al contrario, con le braccia incrociate sul bordo dello schienale e il mento appuntato sull’avambraccio.
    
    ‘Damian, perché?’ gli disse lacrimevole. Si sentiva tradita ed umiliata ma non un’umiliazione che gradiva, stavolta. Si era fatto gioco di lei sfruttando le sue debolezze, che razza di mostro aveva di fronte?
    
    ‘Ti ho solo dimostrato quello che ti dicevo poco fa, Susan” si alzò dalla sedia e le si avvicinò ”tu non vuoi succhiare il mio di cazzo te ne basta uno qualunque” ...
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