1. Il più bel cazzo della mia vita


    Data: 03/10/2020, Categorie: Etero Sensazioni Tradimenti Autore: pink_, Fonte: RaccontiMilu

    ... pisello del direttore. Secondo me ce l’ha piccolo diceva Tommaso. No no, secondo me invece è messo bene, rispondeva Luciani, quello dell’amministrazione. Un nanetto del genere? Beh, non ditemi che non conoscete quella storia sui nani!
    
    Non la smettevamo più di sbellicarci. E anche tu, eri bello carico, non ti avevo mai visto così, non ti avevo mai sentito ridere così tanto. Ti ho guardato e ho pensato una cosa, sarà stato il vino, ma ho pensato chissà che pisello ha uno che ride così bene.
    
    L’ho pensato e adesso potrei dirtelo, chissà se a questo risponderesti.
    
    In realtà tutto è successo quando ci siamo salutati, dovevo tornare a casa con Simona e invece tu mi hai detto: ti accompagno io?
    
    Lo hai detto così, mandandomi letteralmente per aria. In quel momento ho davvero smesso di pensare, la mia testa ha iniziato a volare e non ho più smesso, di volare.
    
    Sapevi che sono sposata, lo sapevi bene. Per questo hai usato l’interrogativo. Non fossi stata sposata avresti detto qualcosa come: tu vieni con me, e mi avresti portata via senza bisogno di chiedere il permesso.
    
    Sapevi che sono sposata e lo sapevo anche io. Sapevo bene che a casa ho un marito e un figlio che mi aspettano.
    
    Eppure ho detto sì.
    
    Il problema con l’alcol è solo dovuto alla lucida consapevolezza di aver bevuto, siamo noi a decidere, ma scarichiamo a lui qualsiasi responsabilità.
    
    Ho detto sì.
    
    E mi ricordo lo sguardo di Simona, quel sorriso acceso che valeva più di mille parole.
    
    “Te ...
    ... l’avevo detto” c’era nel suo sorriso ma anche “stai attenta” scritto nello sguardo.
    
    Sto attenta, mi faccio solo accompagnare a casa, avrei dovuto dirglielo anche io con un’espressione del viso ma ho abbassato di colpo gli occhi, non sono riuscita a mentire.
    
    Poi in macchina, nella tua macchina, in quel silenzio improvvisamente colmo di imbarazzo, a guardare la notte scorrere via lungo la strada.
    
    Ci voleva qualcosa, qualcosa che riportasse improvvisamente leggerezza e non hai trovato niente di meglio che tornare a quel buffo discorso: ma come fa Enrica a essere così sicura?
    
    Sicura di cosa? – Ti ho detto io stando al gioco.
    
    Beh, di avere una bellissima patata, cioè, ha fatto dei concorsi di bellezza?
    
    Di nuovo siamo scoppiati a ridere – Miss Patata? – Hai aggiunto sghignazzando.
    
    Ti ho risposto che non lo so, che io non l’ho mai vista e che forse non sono così esperta di “estetica della patata”. Ridere, ridere ancora, quanto sei bello quando ridi. Ancor di più quando sono io a farti ridere.
    
    Tu lo sei? – Ti ho provocato a un certo punto.
    
    Beh, non so, non ricordo di aver dato quell’esame all’università.
    
    Mi girava la testa, mi sentivo leggera, mi sentivo una ragazzina.
    
    Avrai dei canoni estetici – ti ho detto – delle preferenze, avrai una tua patata ideale!
    
    Di nuovo l’esplosione del riso, di nuovo grazie a una mia scemenza filosofica: il concetto di patata ideale. Anche io ci so fare con le parole, caro mio.
    
    Senti però – hai detto facendo ...
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