1. Di notte, davanti alla città.


    Data: 03/10/2020, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Viktorie, Fonte: RaccontiMilu

    ... natiche e ricaschi dritto, libero.
    
    Appoggio le sue mani sui miei fianchi, poi corro a carezzarmi un seno con una mano, e a toccare il suo collo dietro il mio, senza smettere quell’operazione di carezza intima, un lento ondeggiare di bacino, sempre più inarcato, sempre più sporto indietro verso il suo sesso.
    
    Sussulto quando la punta di lui tocca le mie labbra, sorrido lasciandola scorrere tra di loro, mentre mi poggio sul parapetto, piegandomi un poco.
    
    Indugio con il sesso sulla cappella pulsante e caldissima, indecisa se scivolare indietro e impalarmi da sola, o chiedere a lui di farlo. Risolviamo istintivamente la cosa, lui affondando, io arretrando, con un reciproco mugolio felice.
    
    Non penso a niente, lasciandomi prendere, socchiudendo gli occhi e mirando la città, sentendo la sua aria fresca lambirmi le labbra tumide, i seni dai capezzoli eretti, il sesso sempre più liquido in cui lui affonda con garbati e decisi colpi di reni.
    
    Siamo come i gatti che sui tetti si scoprono innamorati per una notte sola, mentre la nostra copula istintiva diviene sempre più focosa, la risacca del suo penetrarmi aumentare di quell’osceno rumore umido, sposandosi a gemiti di entrambi.
    
    &egrave un maschio e io una femmina, attratti reciprocamente quel che basta perché sia possibile il suo coprirmi così, come un animale, senza nessun desiderio se non quello di esplodere nel piacere.
    
    Lui cerca di parlare, di organizzare una frase, forse un ‘tutto ok?’ Che mi fa sbuffare dal ...
    ... naso, e stringere i muscoli interni a trattenerlo, facendolo fermare piantato dentro di me.
    
    Gioco un po’ con lui, voltando lo sguardo sopra la mia spalla, fissandolo mentre stringo e rilascio muscoli interni che sorprendono sempre con le loro sensazioni, so quanto il mio corpo sta dicendo meglio delle parole.
    
    &egrave tutto ok, ti voglio dentro di me, ti voglio stringere dentro di me.
    
    Poggia le mani sui miei fianchi, abbrancandomi e scivolando fuori. Uggiolo di dispiacere, e guaisco di entusiasmo sentendolo rientrare deciso e possente con uno schiaffo umido del suo inguine contro il mio.
    
    Mi possiederà, lo sento. Voglio lo faccia. Mi abbandono ancora di più sul parapetto e mi lascio prendere e portare al piacere dal maschio.
    
    Esplodo quasi al suo ultimo denso schizzo affondato in me, tremo e rantolo mentre si svuota del tutto, affondando convulsamente, rispetto alla passionale ma coordinata scopata di prima. D’altronde anche il mio corpo ha degli spasmi, mentre mi affloscio sul parapetto e vedo la città appannarsi un istante, affondare in un colore indefinito nel mio cervello.
    
    &egrave una sensazione che diviene un istante di consapevole abbandono, un affondare in un istante infinito di torpore, frammentarsi per ricomporsi.
    
    Torno in me, al mio sentire, alla mia realtà, mentre lui ansima sulla mia schiena, parte dei nostri piaceri scivola a terra dal mio corpo.
    
    Non penso, che bella sensazione, sono solo una femmina che ha raggiunto il piacere, grazie al suo ...