1. Di notte, davanti alla città.


    Data: 03/10/2020, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Viktorie, Fonte: RaccontiMilu

    Cazzo, non riesco a dormire. Sono qui nel letto, fissando il soffitto, riconoscendo ogni rumore del palazzo. Lo scricchiolare della sua struttura, lo scarico della vicina di casa, il lento avviarsi dell’ascensore… Conosco questi suoni, il loro concerto che via via si acquieta, fino a tacere del tutto, così come il rumore della città. Non dorme mai del tutto. Nemmeno io, a quanto pare. Scivolo fuori dal letto dove dorme beatamente il mio partner di questa notte, ben felice per lui.
    
    Mi viene quasi voglia di svegliarlo e farci di nuovo sesso, magari mi stancherò e prenderò sonno…
    
    Ma preferisco uscire sul terrazzo, in mutande,guardando la città che non dorme. C’&egrave giusto un intervallo di qualche ora in cui chi rientra tardi &egrave a casa, chi lavora di notte &egrave uscito, e tutto si calma. Poi comincerà il lavaggio strade, le prime auto, il caos…
    
    Ma ora no. Un sottile brusio costante, luci arancioni illuminano la città che dorme, o attende l’alba e basta, come me. Sento un venticello lambire la mia pelle, forse dovrei coprirmi, ma non ho freddo mentre l’aria scivola sui miei sedi nudi, sul ventre, sulla schiena.
    
    Qualche ora fa avevo le sue mani negli stessi posti, egualmente nuda, egualmente coinvolta.
    
    Mi auguro che la città non cerchi di mettermi il sesso nel culo senza preavviso.
    
    Sorrido. In realtà amo questo posto, potrei anche lasciarglielo fare. Ma deve chiedere ‘per favore’.
    
    Mi poggio sul parapetto, chiudendo gli occhi e annusando l’aria. Sa di ...
    ... umido, con qualche nota più fredda, un lieve picco di odore di fritto, probabilmente trasportato da qualche ristorante sulla via che emette ancora odori e sapori.
    
    Mi rimetto in piedi, aprendo lievemente le braccia, lasciando che il vento e la pelle sentano questa città, i suoi suoni, non la vista, reclino il capo sorridendo.
    
    “spero di non averti svegliato.” Dico. Si appoggia a me, dietro.
    
    “no, ho fatto da solo.” Sento la sua voce sorridermi, il suo sesso cominciare a inturgidirsi nel solco del mio sedere. ” cosa ci fai qui fuori nuda?”
    
    “ho le mutande” “non più” afferma con sicurezza, calandomele.
    
    &egrave un gesto istintivo e autoritario, e mi fa scorrere un brivido nella schiena, che si trasforma in un mio lento carezzare con le natiche la sua asta. Corposa.
    
    Mi mordo un labbro, portando la sua mano al mio sesso, e lasciando che mi cominci a carezzare.
    
    Non ci vuole molto perché svegli la mia clitoride e il sangue cominci a correre nelle mie intimità, dilatandole, scaldandole, umettandole. Lui mi vuole, ma &egrave cosi facile per un uomo “volere”… Per noi donne &egrave un poco più…
    
    Complicato, non difficile. Vogliamo, desideriamo, solo siamo fatte per accogliere, bisogna scaldare un po’ di più.
    
    “ti ecciti per niente…” Provoca lui, solleticandomi l’orecchio. Vero, o forse il mio desiderio in questo momento &egrave tutto, lo volevo e lo sto solo realizzando. Alzo il sedere divaricando leggermente le gambe, mi muovo cosi che il suo sesso scivoli tra le ...
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