1. Quella porca di mia suocera


    Data: 30/09/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Sesso di Gruppo Lesbo Autore: Extreme, Fonte: RaccontiMilu

    ... dito, poi due, li girava e li spingeva
    
    -Ancora sei strettina Laura… fra qualche ora non avrai piu un culo, dì addio a questo salvadanaio dopo che i nostri amici avranno finito avrai una caverna…
    
    Ebbi una sorta di eccitante paura… vibravo e ansimavo, non ero mai completamente pronta.
    
    Quando Stefania tolse le dita capii che ero pronta a prendere il mio primo cazzo, il secondo in culo di tutta la mia vita.
    
    Sentii perfettamente la cappella del primo membro entrare di netto, poi un blocco, ero veramente stretta e non si riusciva a infilare piu di tanto. Gridai di dolore, ma il mio boia continuava a spingere, incurante dei miei strilli e delle mie suppliche. Mia suocera si tolse il foulard dal collo e me lo girò in bocca legandolo stretto dietro la nuca, per farmelo stringere con i denti e cercare di attenuare la sofferenza. Inutilmente.
    
    Contestualmente teneva aperte le chiappe fortissimo, sembrava volesse strapparmele dal bacino e sputava sul buco appena riempito dal primo aguzzino.
    
    Con non poca fatica e moltissimo dolore, il pisello entrò tutto…mi sentii quasi venir meno, ma quando iniziò a pomparmi, a fare su e giu, dentro e fuori con un ritmo estenuante e macabro, accompagnato da schiaffi sul sedere, insulti di ogni tipo, io mi eccitai e il dolore divenne quasi piacere. La fica si bagnò e iniziai a godere, accompagnavo la penetrazione muovendo anche io il culo a contrasto con le spinte del boia, mia suocera trovò inutile continuare a tenermi il foulard in ...
    ... bocca e infatti lo slacciò, lasciandomi libera di gridare e sbavare come una lurida troia.
    
    Di contro pensò bene di sollevarsi per un attimo dalla mia schiena per pisciarmi addosso mentre mi inculavano. Il getto caldo della sua pipi mi bagnò i reni e il buco aperto che per far entrare meglio il liquido venne momentaneamente liberato dal pisello dell’uomo. Con lo stesso foulard per il quale avevo secche le fauci, mi venne asciugata la schiena dalla sua pisciata copiosa, il panno ben impregnato tornò nella mia bocca e venni obbligata a tenerlo fra i denti e a succhiarlo finchè non fosse divenuto asciutto.
    
    Mentre succhiavo e ricevevo schiaffi, pizzichi e graffi, il primo uomo finì di usarmi completando l’operazione nel mio culo. Me lo aveva allagato del suo seme e sentivo un gran caldo dentro. Non feci in tempo a stringere lo sfintere che come una furia arrivò il secondo pisello. Nonostante fossi più aperta di prima, mi accorsi nettamente della maggiore larghezza di quel membro. Si, era evidentemente più grande e largo e non mi sbagliai affatto. Girandomi per un attimo infatti vidi che il mio secondo master era un uomo di colore, uno stupendo negro dal cazzo d’ ebano, sia di dimensioni che di durezza. Lo accolsi con un grido di sofferenza, al quale seguì una tirata di capelli da parte di mia suocera che mi redarguì da quel lamento
    
    -Che cazzo strilli puttana? Non mi dire che ti fa male ah! Sei un cesso sfondato, ti ridurremo il culo ad un foro osceno, vedrai…
    
    E nel finire ...
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