1. La cagna - capitolo ii


    Data: 28/09/2017, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Koss99, Fonte: Annunci69

    ... essere sua e la tampinò ossessivamente, guadagnando un nuovo incontro in luogo pubblico.
    
    Questa volta lui però si premurò che avvenisse vicino a dei giardini pubblici, dove sapeva avrebbe trovato un posto che consentiva un minimo di riservatezza. La troia si presentò come se nulla fosse mai successo, come se si potesse riprendere il discorso lì dove si era interrotto, da dove era stato sospeso.
    
    Si sedettero su una panchina, ma questa volta appartata, e lui le ordinò - levati le mutandine ed il reggiseno. –
    
    Lei indossava sempre con un vestito largo e lungo sotto le ginocchia e con sandali con un tacco basso. Era accessibile, ma il Padrone voleva che fosse pienamente accessibile. Lei lo guardò sorpresa, ma poi ubbidì, levarsi il reggiseno fu facile, lui lo prese e se lo mise nella tasca della giacca, per levarsi le mutandine dovette fare qualche contorsione, la cagna aveva qualche agilità, ma doveva migliorare parecchio se voleva diventare una cagna. Lui le prese di mano anche le mutandine che andarono a tenere compagnia al reggiseno. – Solleva la gonna fino a metà coscia. -
    
    Lei obbedì e fece per iniziare a parlare, nelle due occasioni precedenti si era dimostrata una gran chiacchierona, ma lui le ordinò di stare zitta. – Non una parola, oggi ascolti e basta. –
    
    Lei lo guardò avvilita e stava per aprire la bocca per protestare.
    
    Lui le ordinò ancora – la gonna in alto, voglio vedere la fica. Subito! –
    
    La cagna si guardò intorno disperata, per fortuna non si ...
    ... vedeva nessuno e tirò la gonna molto in alto. Il Padrone vide la fica, come nelle foto era completamente depilata. La cagna non aveva il coraggio di sollevare lo sguardo, guardava per terra e stava morendo dalla vergogna, era rossa in viso e Ugo pensò le potesse venire un colpo.
    
    Il Padrone comunque la fece rimanere così, sguardo a terra e in affanno per almeno un minuto.
    
    - Riporta la gonna dove era e guardami cagna. –
    
    Fu molto rapida a riposizionare la gonna, poi sollevò lo sguardo, stava per mettersi a piangere e ancora una volta a parlare.
    
    Il Padrone le mise un dito sulle labbra. – Succhia cagna! –
    
    Aurora per la sorpresa aprì le labbra e il Padrone le spinse il dito in dentro. – Succhia! –
    
    E Aurora invece di parlare prese a succhiare. – Guardami negli occhi cagna. –
    
    E Aurora continuando a succhiare sollevò lo sguardo e lo guardò negli occhi, i suoi erano velati e confusi, ma ubbidiva. Era molto umiliante. Poi mentre lei succhiava e leccava le dita del Padrone, che intanto erano diventate due, lui le mise una mano tra le cosce e strinse forte, facendola guaire, ma nonostante i gemiti Aurora continuò a leccare.
    
    Il Padrone risalì per quelle cosce morbide e lunghe, soffici e bianche, ma sode, fino a stringere la sua mano sulla fica che trovò umida e calda. La cagna era eccitata e continuava a leccare e intanto sentendo quella mano possessiva emetteva umori.
    
    Il Padrone lasciò la fica con la sinistra mentre con la destra era sempre dentro la bocca della ...