1. Come parlarne? - Capitolo V


    Data: 28/09/2020, Categorie: Feticismo Autore: VB1977, Fonte: EroticiRacconti

    ... desiderio nei miei confronti. Verso la fine, quando eravamo quasi sazi, prese una nuvola di drago e la infilò in bocca, tenendone metà fuori. Poi salì a cavalcioni su di me. Avvicinò le sue labbra alle mie. Io aprii la bocca, lasciando che la patatina vi entrasse. Quando arrivò a destinazione, ci trovammo a baciarci. Rimanemmo così finché con la saliva la nuvola si sciolse, quindi, a breve distanza e continuando a guadarci negli occhi, entrambi la inghiottimmo contemporaneamente.
    
    A quel punto allungai il viso verso di lei per baciarla.
    
    Ma lei, d’istinto si ritrasse.
    
    Tutto si svolse in silenzio.
    
    Piegai la testa di lato sospirando. Bramavo baciarla. Tentai di allungarmi di più.
    
    Debora si gustò la scena, godendo del mio desiderio nei suoi confronti e vedendo che non riuscivo ad avvicinarmi più di così.
    
    Di nuovo la guardai, implorante.
    
    Si avvicinò, appena, con i suoi occhi nei miei. Assaporava un cibo differente, ma altrettanto gustoso, il cibo dell’erotismo.
    
    Sentii di aver quasi raggiunto le sue labbra e tentai con tutte le mie forze di colmare il vuoto tra di noi.
    
    Si ritrasse nuovamente, soddisfatta del proprio gioco. Poi finalmente si avvicinò.
    
    Ma non fu ancora abbastanza.
    
    Appena sufficiente a farsi sfiorare le labbra.
    
    E gliele sfiorai, non potendo fare altro. Lei non rispose, ma mi lasciò fare, godendo anche di quel momento. Non mi tenevo dalla voglia di baciarla pienamente. E a lei piaceva guardarmi in quelle condizioni. Come i polmoni ...
    ... cercano l’aria, le mie labbra cercavano disperatamente quelle di Debora. A volte riuscivano a trovarle, a volte invece andavano a vuoto. A volte ancora riuscivo a sfiorarla soltanto con la lingua. Avevo sete della sua acqua, come un assetato nel deserto. Debora giocava, concedendomene solo qualche goccia, mentre io desideravo bere e assaporare le sue labbra senza freno alcuno e dissetarmi completamente.
    
    Ma ad un certo punto, inaspettatamente, le mani di Debora mi spinsero giù e si gettò su di me, per poi baciarmi voluttuosamente fino ad ansimare. Le nostre lingue si incontrarono, si toccarono, danzarono insieme, si lasciarono per incontrarsi nuovamente e ci portarono ad emettere i primi gemiti insieme. Mi sentii come se non ne avessi mai abbastanza. Il respiro era ormai affannoso ed il desiderio reciproco era intenso. In quell’istante provai, come se fosse vitale, la necessità di essere slegato, tanta era la voglia di toccarla, abbracciarla, e stringerla a me.
    
    Tuttavia ero rapito dai baci che mi dava, e che ci scambiavamo. Non potendo darmi da fare con le mani, feci tutto ciò che potevo con la bocca. Avevo gli occhi chiusi e mi lasciavo trasportare dall’intensità della nostra passione. Non mi resi neanche conto quando le sue mani non furono più sul mio petto.
    
    Solo quando la sua bocca si allontanò appena dalla mia, mi accorsi di non sentire più il peso del suo corpo su di me. Rimasi ugualmente con i miei occhi nei suoi, domandandomi perché non volesse più le mie labbra. ...
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