1. La magia dell'orgasmo


    Data: 26/09/2020, Categorie: pulp, Autore: Claudio Ultra, Fonte: EroticiRacconti

    Ricordavo poco di quello che mi era accaduto. Alcuni banditi avevano saccheggiato la mia povera casa per poi incendiarla. Chissà se avevano risparmiato i miei anziani genitori e la mia sorellina?
    
    Ma ora ho altri problemi che mi assillano. Mi sono svegliata completamente nuda in un luogo sconosciuto. Sembrerebbe un vecchio castello, decisamente decadente, coi mattoni a vista.
    
    E poi mi hanno imprigionata. Sono incatenata con le braccia sopra la testa e chissà da quanto tempo. Una leggera brezza, ho notato diverse aperture sul soffitto, mi dà i brividi e subito i miei capezzoli scuri si induriscono. Mi domandavo da quanto tempo sono qui e ora penso di saperlo: la mia fica, che tengo sempre rasata per questione d'igiene, è ricoperta da un pelo fulvo che parte dal mio Monte di Venere e termina nei pressi del perineo. La cosa mi inquieta, ma nello stesso tempo mi fa sentire più femmina del solito. Per la prima volta non vedo le mie carnose grandi labbra. Vorrei toccarmi per darmi coraggio, ma mi è impedito non so da chi.
    
    Sento sbattere violentemente un portone che era nascosto dietro un pesante tendaggio ammuffito. Due omaccioni vestiti soltanto di una cotta metallica spingono con forza una ragazzina bionda, all'apparenza non più che tredicenne, anch'essa nuda e tremante. La loro mancanza di calzoni non può celare le loro possenti erezioni che svettano imperiose. Non ho mai visto due cazzi così grossi in vita mia. Le vene pulsanti sono in rilievo e le cappelle rosso ...
    ... fuoco mi spaventano e mi attirano nello stesso istante. Mi sento umida tra le gambe, la mia fica bollente inizia a gocciolare talmente sono eccitata.
    
    La povera ragazzina subisce la mia stessa sorte venendo incatenata. Non posso evitare di guardarla talmente mi è vicina. Ha un fisico minuto, due seni che non sono ancora cresciuti con due capezzoli che paiono bottoni, un culo che sta appena iniziando ad arrotondarsi.
    
    È molto diversa da me che sono già adulta. Gli uomini mi hanno sempre guardata devo ammetterlo. Queste enormi mammelle che mi ritrovo sarebbe impossibile nasconderle come le mie possenti natiche. Non ho mai dovuto pregarli d'essere scopata. Basta uno sguardo per farmi mettere a novanta e violata senza pietà su un tavolaccio.
    
    Subito questi pensieri lascivi mi abbandonano e torno a chiedermi cosa mai vorranno da me e perché sono prigioniera. Entrambi i carcerieri sembrano ignorarmi, almeno per ora, e si stanno occupando della mia compagna di sventura.
    
    La stanno toccando con lussuria. Le loro mani callose allargano con forza la sua fica priva di peli, è poco più di una bambina, iniziando a premere l'entrata ancora vergine. La sento piangere disperata, ma non posso far nulla per aiutarla. Dopo essersi parlati tra loro, soltanto uno prosegue la tortura e con forza riesce a sfondare l'imene iniziando a scoparla con due dita per poi aggiungerne una terza. Non ha pietà per questa povera vittima e con la mano libera si sega lentamente facendo inumidire la punta del ...
«123»