1. SESSO CON LO SCONOSCIUTO


    Data: 21/09/2020, Categorie: Autoerotismo Etero Autore: Vecchiobambino, Fonte: RaccontiMilu

    ... seguì, ma appena girato l’angolo lei gli mise al braccia al collo e lo baciò appassionatamente, le lingue avviluppate si stringevano, le bocche si cercavano, lei lo spinse contro il muro e protese il bacino, sentendo che il cazzo di lui si gonfiava e voleva sgusciare fuori . Lui la prese per le natiche e la spinse contro di sé, mentre con le mani le cercava i seni turgidi e appuntiti e una mano di lei si impossessava del cazzo ancora dentro i pantaloni. Le bocche si staccarono, si guardarono negli occhi e lui la prese per la mano. A passi veloci uscirono dal locale, lei si faceva trascinare e sarebbe andata dovunque con lui, ma il tragitto fu breve e dopo nemmeno cento metri entrarono in un portone, salirono tre piani in un lampo e furono a casa di lui. Appena chiusa la porta cominciarono freneticamente a spogliarsi mentre lui la conduceva nella camera da letto e seminando vestiti per tutta casa, arrivarono sul letto già nudi.
    
    Lui la fece sdraiare e riprese a baciarla mentre le accarezzava i seni e i capezzoli che parevano di acciaio da tanto che erano duri, poi cominciò a scendere e a leccarla, a succhiarle i seni, a baciarle il ventre, fino ad arrivare alla fica perfettamente depilata che pulsava dall’eccitazione e che, appena spostò leggermente le labbra, vide lucida dei suoi umori che cominciavano a gocciolarle di fuori in un rivolo biancastro. Cominciò a succhiarle anche le labbra sporgenti, il clitoride appuntito, mentre la lingua la spazzolava su e giù lungo tutta ...
    ... la vagina, fino ad arrivare al solco di pesca tra le natiche e a solleticarle l’ano per poi riconcentrarsi sulle labbra che gli riversavano copioso succo viscido in bocca. Lei si sentiva travolgere, ma non voleva ancora venire,voleva aspettare ancora un po’. Ora voleva il cazzo. Se lo era meritato. Lo fece stendere supino e si mise sopra di lui. Voleva ammirare il suo cazzo ed era un vero capolavoro. Lungo più di 20 cm, largo al punto di riempirle la mano, era una vera meraviglia e lo accostò alle labbra come stesse per assaggiare un dolce prelibato.
    
    Lo sentì fremere mentre cominciava a leccarlo e la lingua avviluppava il prepuzio, solleticava il glande; come era bello quel cazzo, come era buono. Piano piano tutta la sua bocca lo circondò e cominciò ad ingoiarlo per poi risollevarsi e affondarsi nuovamente. Le sue guance instancabili si gonfiavano quando lui era piantato nelle sua gola e lei si alzava e si abbassava mentre le sue labbra scivolavano salde lungo l’asta in un pompino violento che faceva godere tutti e due. Lella si toccò e sentì che la sua fica era un lago e non resistette a passare le dita lungo le labbra stimolando il clitoride,eccitata come era. La stessa eccitazione cresceva anche in lui che non esitò ad afferrarle saldamente la testa con le mani e a spingerla verso il basso, come a volerle trafiggere la gola e farglielo ingoiare. Lei diventava sempre più paonazza mentre sentiva che le mancava il respiro, ma avrebbe accettato anche di morire pur di non ...
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