1. Il mio amore mi ha fatto cornuto!


    Data: 20/09/2020, Categorie: Cuckold Dominazione / BDSM Autore: Bobbi, Fonte: RaccontiMilu

    ... dovevo fare qualcosa con il mio cazzo. Mi faceva male. Presi la mano di Giulia e la strinsi piano attorno al mio cazzo, cercando di non farla svegliare. Iniziai a segarmi… sapere che fino a mezz’ora prima aveva toccato un altro cazzo ed era stata ricoperta di sborra mi eccitava in un modo che neanche ritenevo possibile. Dopo nemmeno due minuti venni imbrattando le lenzuola.
    
    Finalmente riuscii a prender sonno.
    
    E’ passato un mese. Dopo quella notte ho beccato Giulia mentre segava Marco altre quattro o cinque volte. Ogni volta rimanevo lì, nascosto, a guardare. A guardare e a chiedermi per quale diavolo di motivo non tentassi di fermare quell’assurda situazione che non poteva fare altro se non peggiorare. Ma soprattutto a chiedere a me stesso… perché ogni volta che li vedevo non riuscivo a fare a meno di farmi una sega? Perché vedere la sua dolce mano segare il cazzo mastodontico di quel bastardo mi eccitava più di ogni altra cosa io avessi mai visto o fatto?
    
    “Prima o poi ci scoprirà…”
    
    La mano andava su e giù.
    
    “Non è detto, basta che stiamo attenti”
    
    Marco ansimava… la cosa andava avanti da una buona mezz’ora.
    
    “Sto per venire… prendilo in bocca, almeno stavolta!”
    
    Giulia interruppe la sega. Guardò prima il cazzo… poi guardò lui e dopo qualche secondo gli rispose:
    
    “No… te l’ho già detto… non voglio”
    
    Marco la guardò con un sorrisetto. Se n’era accorto. Si era accorto che lei aveva esistato a rifiutare. Sempre più sconcerato mi resi conto che ...
    ... desideravo lo facesse. Lo desideravo più di ogni altra cosa. La gelosia e la rabbia erano sprofondate nei recessi della mia mente, occupata in ogni suo anfratto dall’eccitazione.
    
    “Ti prego… almeno dagli qualche leccatina”
    
    “Va bene… ma non pensare che diventerà la norma” rispose tra il titubante e la rabbia per la sua ulteriore sottomissione.
    
    Vidi la sua testa scendere verso il cazzo… tirò fuori la lingua e rimase a qualche centimetro di distanza dalla grossa cappella, incantata dalla vista e inebriata dall’odore di umori che ne proveniva. Leccò la cappella piano, con la delicatezza dell’incertezza. Con l’andare del tempo prese sempre più foga e senza rendersene conto aveva anche iniziato ogni tanto a leccare e succhiare le palle.
    
    “Guarda guarda, meno male che non volevi… dai visto che ci sei… a questo punto fammi un pompino vero”
    
    Le prese per i capelli e la spinse verso la cappella gonfia e pulsante. Senza troppa resistenza da parte della mia lei, e con mio grande stupore, il cazzo entrò nella sua bocca.
    
    Io come sempre avevo il cazzo che stava per esplodere e mi menavo piano per non venire a metà dello spettacolo.
    
    Sentivo i rumori gutturali del pompino risuonare nella mia testa. Marco le spingeva la testa giù, dandole il ritmo, prendendosi il proprio piacere, non ricevendolo. E pensare che quelle poche volte che aveva fatto una pompa a me, era bastato appoggiarle leggermente la mano per accarezzarla per farla incazzare… e ora si stava facendo infilare il cazzo in ...
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