1. Il mio amore mi ha fatto cornuto!


    Data: 20/09/2020, Categorie: Cuckold Dominazione / BDSM Autore: Bobbi, Fonte: RaccontiMilu

    ... stia lì a guardare vestito mentre noi siamo qui come mamma c’ha fatto”
    
    Obbedii senza fiatare. Aveva ragione. Non era affatto educata come cosa.
    
    Giulia, soddisfatta per la mia pronta obbedienza, si abbassò sul quel cazzo enorme e iniziò a fare uno dei suoi soliti meravigliosi pompini che io non avevo mai ricevuto. Erano riservati solo per lui, come tante cose.
    
    Lo fece distendere sul letto e con il dito, senza interrompere il lavoretto, mi chiamò vicino a sé. Si tolse dalla bocca il cazzo e me lo mise di fronte.
    
    “Bello vero? Non è qualcosa di magnifico? Guarda come pulsa! Di’ la verità, mi invidi. Vorresti essere tu al mio posto. Vorresti essere tu a succhiare questo cazzo, a farti scopare da lui!”
    
    “Ma cosa stai dicendo? Non sono mica gay!”
    
    “Oh amore, non c’è bisogno di esserlo per desiderare quelle cose, basta riconoscere la sua superiorità e il desiderio di adorarlo è solo una conseguenza naturale!”
    
    Come spesso mi accadeva, non sapevo che risponderle.
    
    “Forse hai ragione tu…” ammisi cercando di interrompere il mio silenzio.
    
    “Guarda che belle palle che ha, belle lisce… senti che buon odore hanno, di maschio! Avvicinati, odora!”
    
    Con la mano dietro la mia nuca, mi spinse il viso fino a cinque centimetri da quelle enormi palle. Il lieve odore muschiato entrò nelle mie narici.
    
    “Ti piace, amore? Vorresti assaggiarle?” e dopo aver detto ciò iniziò a leccarle e succhiarle per bene. Con grande gusto. Poi si staccò e mi diede un bacio profondo e ...
    ... bagnato. Sentivo un lieve sapore diverso nella sua bocca, come la volta precedente. Il mio cazzo pulsava quasi da farmi male.
    
    “Buono, vero?” guardò il mio uccellino dritto. “Vedi, anche a lui piace” disse ridendo.
    
    Finalmente salì su di lui e lentamente si impalò sul suo cazzo emettendo un sospiro di piacere. Iniziò una cavalcata lenta. Dopo un po’ Giulia aumentò la foga, soprattutto quando lui le prese i capelli e iniziò a tirarli. Godeva come non mai.
    
    “Cornutello, leccami il buco del culo, come l’altra volta! È stato così piacevole!”
    
    Non aspettavo altro e affondai la mia faccia e la mia lingua nel sua piccola rosa scura. Gemeva e godeva: grazie al suo uccello e per l’umiliazione che mi stava infliggendo.
    
    “Cornuto, scendi un po’ con la lingua… mmm… scendi…”
    
    Scesi di più e la mia lingua toccò il punto dove il cazzo e la figa si univano. La mia lingua aveva toccato un uccello. Non ero più me stesso.
    
    “Di più, di più… leccagli le palle, lo so che lo vuoi! Leccagli le palle mentre di scopa la tua ragazza, come ringraziamento per soddisfarmi così bene! Se vuoi il dessert devi farlo, amore!”
    
    Non sapevo che fare. Non volevo. Ma volevo. E soprattutto desideravo la mia ricompensa. Inghiottii il mio orgoglio e scesi ancora.
    
    La mia bocca si fermò sulle palle e iniziai a leccare e succhiarle. Marco gemeva di piacere.
    
    “Bravo cornuto, leccami i coglioni da sfigato quale sei!”
    
    Non mi piaceva, non provavo nessuna attrazione nei confronti delle sue palle o del suo ...