1. Dieci


    Data: 17/09/2020, Categorie: Prime Esperienze Autore: libero1150, Fonte: Annunci69

    -Scusa, ho dimenticato una cosa in salotto, torno subito- mi disse sbattendo la porta dell’auto.
    
    Helen era così prendere o lasciare, donna adorabile ma dimenticava sempre qualcosa. Aspettai con pazienza il suo ritorno, in fondo era una serata piacevole e divertente.
    
    Ad un tratto un furgone bianco venne verso di me, ne uscirono due uomini chiedendomi gentilmente un indirizzo , istintivamente uscii dalla vettura per meglio mostrare loro il percorso quando all’improvviso bloccandomi le braccia mi scaraventarono all’interno del furgone dove un altro uomo mi immobilizzò infilandomi un cappuccio in testa e ancor prima che me ne rendessi conto partirono di gran carriera per chissà dove.
    
    Ero spaventato e terrorizzato, non riuscivo ancora a realizzare l’accaduto ma ringraziavo il cielo che la mia compagna fosse rientrata in casa.
    
    Passò circa mezz’ora, eravamo di sicuro in mezzo alla campagna poiché il furgone sobbalzava ogni due tre metri, il cuore batteva all’impazzata e non mi spiegavo il perché di tutto quello che accadeva. Un rapimento? Ma perché non ero ricco e non avevo litigato con nessuno, vivevo una vita tranquilla. Sicuramente c’era uno sbaglio di persona.
    
    -stai calmo- pensavo, sicuramente ti chiarirai.
    
    -scendi e cammina, se vuoi urla pure tanto qui non ti sente nessuno- disse uno di loro.
    
    Stavo per dire qualcosa ma il rumore di altre vetture in arrivo mi incuriosì, non vedevo niente a causa del cappuccio ancora in testa ma non volevo perdere neanche una ...
    ... parola da riportare alla polizia se mi fossi salvato.
    
    -cammina- ripetè l’uomo e mi trascinò dentro un capannone a malapena illuminato, tutti dietro come una processione mentre confabulavano tra di loro. Due di loro mi bloccarono mentre un altro mi denudava completamente, togliendomi anche gli slip. Nudo come un verme in balia di queste persone che non sapevo chi fossero.
    
    Mi buttarono a pancia in giù su una specie di tavolaccio legandomi i polsi a due gambe del tavolo senza possibilità di muovermi o di scappare. Mi tolsero il cappuccio ma non riuscivo a vedere niente altro che il pavimento e le mie mani legate.
    
    Silenzio, nessuno che parlava, nessun cenno, tutto mi sembrava molto surreale, cosa volevano: violentarmi? Probabilmente si e pensavo a Hellen che la fortuna volle che non ci fosse anche lei lì a subire.
    
    Ad un tratto uno di loro prese qualcosa e si avvicinò, con un dito accarezzava il mio buco del culo, viscido e umido, sempre più pressante si allungava dentro per uscirne e rientrarci sempre più con facilità aiutato dall’aggiunta di crema che ne facilitava l’entrata. Su e giù dolcemente, poi due dita.
    
    Un terribile fastidio mi inondava facendomi ritrarre il buco ma lui niente imperterrito continuava la sua manipolazione con sadico piacere mentre tutti gli altri ridevano compiaciuti.
    
    -io c’è l’ho già duro- disse il primo di loro, si avvicinò e dolcemente mi infilò il suo cazzo dentro il culo e su e giù.
    
    Bruciore, fastidio, senso di nausea, per me era ...
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