1. Un trav chiamato desiderio -parte 3


    Data: 11/09/2020, Categorie: Trans Autore: passivocaserta, Fonte: Annunci69

    ... Carmine ritrovò Desiderio in un abito lungo e aderente con spacco vertiginoso, perizoma a filo, tacchi alti e autoreggenti.
    
    Appena ci salutammo baciandoci, notai la patta dei suoi pantaloni già gonfia.
    
    Nel baciarmi si era fermato un po’ di troppo sulle mie guance , assaporando l’odore del trucco misto a quello del profumo che indossavo quella sera, un profumo dolce e talcato di John Galliano.
    
    “Mi dici che succede?”, mi chiese di colpo.
    
    “Non succede nulla, solo che io ho bisogno dei miei spazi e dei miei tempi. Tu hai la tua vita, sei un uomo impegnato. Io non devo dar conto a nessuno”, gli risposi prontamente.
    
    “Ma lo sai che da quando ci siamo incontrati io non faccio che pensare che a te. Non desidero che te, per me le altre donne non esistono”, replicò pensando di fare colpo su di me.
    
    “Potranno non esistere le altre donne, ma puoi benissimo scoparti altri trav, io non sono gelosa”, gli spiattellai in faccia.
    
    “Sei solo una stronzetta che non capisce un cazzo. Non cerco nessun altro, io voglio solo te.
    
    Sei diventata il mio chiodo fisso”, mi rispose incazzato.
    
    “Cosa gradisci bere?”, gli chiesi per stemperare il momento di tensione.
    
    “Una vodka, se possibile”, mi disse mentre già mi stavo allontanando verso il frigo.
    
    Il tempo di raggiungere il frigo e me lo trovai dietro.
    
    Mi appoggiò con delicatezza al frigorifero e iniziò a strusciare la sua patta contro il mio culo.
    
    Appoggiò le sue mani sul mio petto e iniziò a titillarmi i ...
    ... capezzoli.
    
    Mi alzò il vestito, si abbassò verso le mie natiche lasciate scoperte dal perizoma a filo e iniziò a slinguarmele.
    
    Spostò il filo del perizoma e iniziò a passare la lingua attorno e dentro al buchetto.
    
    Mi sentiva gemere sotto i colpi della sua lingua e delle dita che cercavano di lavorarsi il culo.
    
    Sbottonò i jeans e dagli slip tirò fuori un cazzo di marmo pronto a solcare la strada che già aveva preparato con la lingua e con le dita.
    
    Schiacciata col viso al frigorifero, iniziò a fottermi. Più gemevo sotto i colpi del suo cazzo e più andava a fondo. Mancava poco che facesse entrare anche le sue enormi palle nel mio buchetto.
    
    Mi girò il viso all’improvviso e mi iniziò a baciare appassionatamente. La mia lingua e la sua erano una sola cosa e mentre era tutto dentro me , sentii la sua mano che mi avvinghiava il cazzo e iniziava a segarmi.
    
    Più aumentava il ritmo con cui mi segava più sentivo che il suo cazzo mi penetrava nel profondo.
    
    Sarà stato un caso ma nel momento in cui gli inondavo la mano del mio sperma , sentii inondarmi il culo della sua sborra caldissima e copiosa.
    
    Il nostro amplesso finì in un bacio appassionato che mi consumò tutto il rossetto che avevo pazientemente ripassato poco prima.
    
    Senza tante cerimonie, ci salutammo. Gli dissi che lo avrei ricontattato io perché nei giorni seguenti sarei stata molto impegnata col lavoro.
    
    Non mi misi in contatto con lui per diversi giorni. Mi mandò un SMS : “ Ti desidero, il solo pensarti mi fa ...