1. Morbose perversioni


    Data: 09/09/2020, Categorie: Autoerotismo Dominazione / BDSM Gay / Bisex Autore: R-Ron, Fonte: RaccontiMilu

    ... non ti dico basta. Se devi sborrare voglio vedere che ti vieni addosso e che non ti fermi. –
    
    Il suo ordine di smettere arrivò solo dopo la seconda sborrata, quando ormai il braccio doleva da tutto quel movimento.
    
    – Ora stai seduto nella doccia e quando dovrai pisciare, voglio che te la fai addosso –
    
    Questo fu l’ordine che decretò l’inizio della mia discesa verso l’inferno e dopo aver spedito il video in cui mi sono letteralmente pisciato addosso, con il cazzo duro che come una fontana mi bagnava ovunque, l’ordine seguente mi lasciò a bocca aperta.
    
    – Bene, con tutto quel piscio sarai molto lubrificato. Fammi vedere con quanta forza riesci a segarti e per quanto tempo –
    
    Il video durò 7 minuti circa, la sega fu la più violenta che mi sia mai fatto.
    
    Sborrando per la terza volta, decretai la mia resa.
    
    – Bravo, spalma la sborra sul cazzo e sulle palle e coprendoli con il solito sacchetto puoi lavare il resto del corpo.-
    
    Passai quindi più di mezza giornata con il cazzo odorosissimo e legato in svariati modi, senza mai poter pisciare.
    
    Solo alle 6 di sera, dopo avermi ordinato di tornare nella doccia, dovetti ripetere tutta la scena della mattina e solo allora, mi venne concesso di lavarmi integralmente, cazzo compreso.
    
    Anche la domenica, la scena si ripete e come il giorno precedente, mi piego ai suoi perversi capricci stando per mezza giornata con il cazzo legato e per il resto del tempo nella doccia pisciandomi e sborrandomi addosso.
    
    Da quel ...
    ... giorno, non mi venne più concesso di venire e tra le varie torture e punizioni, siamo arrivati ad oggi, seduto su questo tavolo ad attendere che finisca di preparare il pranzo. Una volta concluso di cucinare, prepara una sola porzione e posizionatosi con la sedia tra le mie gambe, posa il piatto fumante di fronte il mio cazzo.
    
    – Vedi di tenerlo duro o ti scotti – afferma avvicinando pericolosamente il cibo fumante alle mie palle.
    
    Così, a pochi centimetri dal suo volto, si rifocilla senza perdere d’occhio il mio membro costantemente duro.
    
    Ogni tanto, tra un boccone e l’altro, mi sega rapidamente per mantenere vigore alla mia erezione ed una volta concluso il pasto, dopo aver spostato il piatto nel lavello, torna tra le mie gambe.
    
    Impugnate le palle con una mano e l’asta con l’altra, afferma di essere arrivato al dolce.
    
    Senza dire altro, torna a segarmi con forza.
    
    Massaggiandomi le palle, sale e scende lungo l’asta con una discreta violenza e senza distogliere gli occhi dalla mia cappella gonfia e violacea, sbuffa.
    
    – Ci vuole ancora molto? Muoviti a venire! Dai! Muoviti! – ordina quasi con rabbia.
    
    A tali parole, quasi non riesco a resistere e con un lamento, dopo il primo schizzo, vedo il suo volto fiondarsi tra le mie gambe. Una volta preso il cazzo in bocca, senza smettere di segarmi, beve tutto il seme stivato nelle palle gonfie dal weekend precedente.
    
    Anche una volta concluso, la sua mano non si ferma. Con il volto si allontana e guardandomi negli occhi ...
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