1. Moglie puttana e schiava


    Data: 07/09/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Anale Sesso di Gruppo Autore: Evoman2, Fonte: xHamster

    ... che qualcosa in lui stava cambiando, ma come al solito stavo sbagliando.
    
    Un sabato pomeriggio mentre pulivo nuda la casa mi disse di prepararmi che la sera saremmo andati a mangiare fuori e se da un lato ero felice perchè sarei di nuovo potuta uscire di casa, dall’altro temevo che anche questa occasione si sarebbe trasformata in una umiliazione pubblica come quella subita al sexy shop.
    
    In ogni caso mi diede due ore di tempo per lavarmi, truccarmi e vestirmi, fu lui a scegliere l’abito dopo aver a lungo cercato nel mio armadio. Ne prese uno molto elegante, lungo e nero, molto semplice ma allo stesso tempo molto sensuale con le spalline sottili e un bello scollo sia davanti che dietro. Scelse anche dei sandali in pelle lucida nera con tacchi alti a spillo, borsa in tinta e un reggiseno push-up in raso anch’esso nero.
    
    Quando finì di lavarmi e truccarmi indossai quello che mi aveva imposto, ma non potei non notare l’assenza di mutandine di qualsiasi genere.
    
    “Forse il mio Padrone si è dimenticato qualcosa ?” fu il mio timido tentativo di fargli notare quell’assenza.
    
    “Non penso proprio, che cosa manca alla mia troia.”
    
    “Qualcosa da mettere sotto per coprirmi l’intimità.”
    
    “E’ vero, ormai sono tanto abituato a vederti col culo per aria che non ci faccio più caso.”
    
    Ridacchiando fra se e se aprì il cassetto col mio intimo e tirò fuori un perizoma molto ridotto di pizzo rosso che mi aveva comprato per l’ultimo veglione di fine anno.
    
    “Questo è abbastanza per ...
    ... una puttana come te.”
    
    Non osai rispondergli nulla di compromettente, anzi lo ringraziai per il suo gesto.
    
    Il viaggio in macchina fu insolitamente piacevole, e passammo tutto il tempo a chiacchierare dei suoi colleghi e delle loro mogli, insomma sembravamo una coppia normale che va a cena fuori senza tanti problemi.
    
    Carlo scelse un ristorante di lusso ad un’ora di macchina dove non eravamo mai stati, ma del quale si parlava un gran bene sia per la qualità del cibo che per quella del servizio.
    
    Come entrammo fummo accompagnati al nostro tavolo dove lui scelse con calma il vino per la cena mentre io mi guardavo attorno per vedere se c’era qualche faccia conosciuta, cosa che per fortuna non trovai.
    
    “Siccome sei solo una puttana dovrai guadagnarti da mangiare.”
    
    La sua voce era bassa ma decisa, con quel tono che ormai conoscevo bene, quello che non permetteva repliche.
    
    “Si mia Padrone, cosa desideri che faccia.”
    
    “Prima che il cameriere porti gli antipasti devo vedere il tuo perizoma sul tavolo.”
    
    Come poteva chiedermi questo?
    
    Sapeva bene che era rosso e che su quella tovaglia bianca sarebbe risaltato in maniera inequivocabile.
    
    “Ma il cameriere capirà subito cos’è !”
    
    “Certo, ma ricordati che sei una troia e per tale devi apparire.”
    
    Non so dove trovai il coraggio, ma senza farmi vedere dagli altri riuscì a sfilarmi il perizoma e metterlo sul tavolo.
    
    Quando arrivò il cameriere fece finta di nulla, ma un sorriso compiaciuto gli si stampò sul volto, ...
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