1. Sapore di…


    Data: 27/08/2020, Categorie: Autoerotismo Autore: aliasir, Fonte: RaccontiMilu

    ... arrivare al mio inguine, spostò la mia mano prendendone il posto, strinse il pene, massaggiando. Prese la mia mano e se la portò sul suo cazzo. Lasciai fare. Strinsi con le dita ad anello il cilindro di carne e presi a muovere la mano su e giù.
    
    Lui cercava intanto di slacciarmi la cinta, aprire i bottoni. Ma non riusciva e io non lo agevolavo. Mi godevo quella pienezza nella mia mano. tanto mi bastava.
    
    Mi disse, vieni. Si alzò e io con lui, gli andai dietro.
    
    Andammo verso i bagni, erano puliti e con una luce cruda. Lui aveva rimesso il cazzo nei pantaloni ma si vedeva il bozzo. Era quello che si potrebbe dire un bel ragazzo, ma non mi interessava.
    
    Gentilmente mi spinse dentro un wc, entrò e chiuse la porta. Spero che non gli venga in mente di baciarmi, pensai, ma non fece nulla del genere. Si sbottonò i pantaloni e mi mise il cazzo in mano, spingendomi per le spalle a sedermi sul water. Si sistemò davanti a me a gambe aperte, il cazzo puntava verso di me, all’altezza del mio viso.
    
    Era chiaro cosa volesse. Mi avvicinai e aspirai l’odore.
    
    Forse voleva farmelo sentire bene, perchè mi prese la testa come a tenermi a distanza, in modo che non potessi ingoiarlo. Me lo strofinava sulle labbra e sul viso, sulle guance e sotto il naso, l’odore mi stordiva. Solo dopo avermi impregnato bene me lo spinse in bocca.
    
    Con la mano destra lo teneva scappellato, con la sinistra mi teneva la nuca e mi faceva fare su e giù, spingendomelo in gola.
    
    Prese a chiavarmi in ...
    ... quel modo, senza una parola.
    
    Lo sentivo ingrossarsi sempre di più. Presi i suoi coglioni e li sentii duri, risalire. Mi chiesi se mi avrebbe avvertito, se si sarebbe tolto, se mi avrebbe fatto scegliere. Ma c’era un languore in quel non sapere che mi sembrava esaltante.
    
    Il non sapere era la parte migliore. Aprivo il più possibile la bocca, spingevo con la lingua sul frenulo quando entrava e sulla punta cercando il buchetto quando quasi usciva.
    
    Durissimo e vibrante, la cappella che mi sembrava raddoppiata nella mia bocca, mi tenne ben fermo giù. Con le labbra strette sentivo le contrazioni propagarsi lungo l’asta un istante prima che lo sperma sgorgasse nella mia gola.
    
    Solo quando allentò la presa e mi permise di tirarmi indietro un po’ riuscii a deglutire, due grandi sorsate, con un po’ di difficoltà avendo ancora la bocca piena. A quel punto ne percepii il sapore, acidulo e la sensazione densa in bocca.
    
    Lo spremette una, due volte, facendone fuoriuscire una grossa goccia che mi arrivò sulla lingua e che ingoiai.
    
    Mi venne naturale pulirglielo bene, girando la lingua attorno al glande, succhiando.
    
    Si staccò. Fece un sospiro e lo rimise nei pantaloni. Socchiuse la porta del bagno e guardò fuori.
    
    Mi disse, vuoi che ti mando qualcuno?
    
    Dissi, no grazie.
    
    Mi disse ciao e uscì. Chiusi la porta.
    
    Mi alzai, appoggiato al muro, sbottonai i pantaloni e presi il mio cazzo in mano.
    
    Avevo una voglia pazzesca di avere ancora la sensazione della sborra calda ...