1. 065 – Rosaria la più porca e troia delle mamme (Parte seconda)


    Data: 22/08/2020, Categorie: Etero Incesti Sesso di Gruppo Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu

    ... come una vera maiala, mi veniva da ridere, confrontavo mentalmente i movimenti di mio marito, quando mi inculava, a quelli di Marco. Mio figlio entrava ed i suoi erano colpi lunghi sia in entrata sia in uscita, la penetrazione di mio marito invece consisteva in colpi veloci e poco profondi””
    
    ‘Bravooooo, mi fai sbrodolareeeee, continuaaaa, non smettereeee, non smettereeee, fottimi in culooo, sono troiaaaaaa, sono troiaaaaa, spaccami il culoooo, siiiiiii, voglio sentire le tue palle sbattermi contro la figaaaaaaaaa, oddiiioooooo, daiiii, mi fai venireeeee, non sono mai venuta con il cazzo in culoooooo, ooohhhh, vengo, vengooooooo, siiiiii, ooooohhh, ti amooooo, vengoooo, vengoooooooo, siiiiiii, continuaaaaa, tutttoooooo siiiiiii, ahhhhhhh, ahhhhhhh, ahhhhhhh, uuummhhhhhhh”””
    
    ‘Mamiiii, sborroooooo, sborrooooo, sborroooooo, ahhhhhhhhhhhh, uuummmhhhhhh, uuummmhhhhhhhh”’..’
    
    Mi lasciai cadere in avanti e lui senza uscire dal mio culo mi cadde sopra, poi mi abbracciò da dietro, infilando le mani sotto alle mie tette e strizzandomele con forza, rimase così per qualche minuto, eravamo tutti e due ansimanti, respiravamo all’unisono e lui rimaneva avvinghiato a me e infilato dentro di me profondamente. Che meraviglia la gioventù, nonostante che mi avesse riempito l’intestino di sperma, percepivo ancora la sua durezza piantata nel mio culo, senza ombra di alcun cedimento da parte sua. Poi, con un movimento interminabile sentii il pesante cilindro uscire centimetro dopo ...
    ... centimetro dal mio foro anale. Mi girai e mi misi a sedere sul letto, lui era inginocchiato davanti a me e il suo pene era duro e svettante come se nulla fosse successo””
    
    ‘Figlio mio, ma hai preso il Viagra???’
    
    ‘Ma quale Viagra, sei tu che sei così porca che mi ecciti da morire e così mi rimane duro”’
    
    Piegai il busto in avanti, impugnai il suo cazzone e la mia bocca gli circondò a fatica la grossa cappella, sentivo il gusto del gel, misto a quello amarognolo dell’interno del mio culo e devo dire che, quello strano afrore, mi diede ancora una volta la giusta carica. Quando lo sentii sbattere contro la gola, mi accorsi che una decina di centimetri erano ancora fuori, lottai contro il vomito e tentai di farlo scendere ancora più in giù. Non riuscii a farmelo entrare tutto ma ci andai molto vicino, poi iniziai a pomparlo, con l’esperienza di una puttana come ero”’..
    
    ‘Che pompini che fai mammina miaaaaaaa, siiii succhiameloooo, succhiami la cappellaaaaa”’
    
    Lo succhiai e lui dopo poco, mi ricambiò il favore regalandomi una abbondante e densa sborrata, non me ne persi nemmeno una goccia, anzi provvidi a mungere la grossa mazza fino ad estrargli le ultime stille che fuoriuscivano dal meato. Una volta pulito per bene, lo lasciai andare, lui scese dal letto e notai che il suo pisellone questa volta si era parzialmente ammosciato. Mi baciò sulla bocca e se ne andò in bagno, io lo raggiunsi e ci infilammo ridendo, felici e allegri, sotto la doccia.
    
    La mattinata trascorse, tra un ...
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