1. (incompleto) Echi dal passato (feat. Samar)


    Data: 22/08/2020, Categorie: Erotici Racconti Etero Autore: iprimipassi, Fonte: RaccontiMilu

    ... me, in questa terra. Io ho questo dono. Sono veicolo di spiriti, veicolo di Entità provenienti da altri tempi.
    
    L’Ente che si è incarnato in me è una donna di nome Manaar. Una donna vissuta in medio Oriente attorno all’undicesimo secolo avanti Cristo. A quei tempi, diverse erano le sette esoteriche esistenti. Si tratta di un’epoca nella quale le donne non venivano particolarmente considerate all’interno della società. Erano per lo più concubine, serve, madri. Solo poche di loro si elevavano ai sacerdozi, ma non nei credo più diffusi fra il popolo, bensì in sette segrete. Alcune donne, nate e cresciute in tali congreghe, diventavano sacerdotesse, seppur sempre di rango inferiore rispetto agli uomini. Praticavano rituali, divinazione, magie di vario genere. Questo era il ruolo anche di Manaar, una donna prorompente nel carattere e nell’estetica. Lei era priva di ogni legame, sin dalla nascita. E ancor di più nella sua vita da adulta. Una donna cinica e spietata, capace e decisa. Alta circa un metro e sessanta centimetri, dalle forme talmente sinuose da ipnotizzare chiunque. La pelle scura, ambrata. Folti capelli neri che, ondulati e a tratti ricci, le ricadevano fino ai glutei. Labbra carnose e scure ed occhi grandi, color cioccolato. Uno sguardo vacuo e distante. I fianchi larghi e morbidi, le cosce tornite e la muscolatura allenata le permettevano una gran resistenza fisica ed un’eccellente forza. Portava dei ninnoli al collo, strani amuleti e orecchini all’ombelico, ai ...
    ... capezzoli, al naso. Di rado la si vedeva in città, e in pochi conoscevano la sua vera identità. Manaar era capace di rapirti con la sua voce calda e suadente, sussurri mormorati sotto lenzuola di seta che promettevano il paradiso o l’inferno. Ma il vero inferno fu quello che toccò a lei stessa, quando fece l’errore di aprire il suo cuore a chi non lo meritava. L’unica volta che si lasciò andare le fu fatale. Manaar ebbe un solo grande amore nella sua vita. Uno strano uomo dalla pelle insolitamente chiara e dai folti capelli ricci e corti. Barba nera. Di poco più alto di lei. Trascorsero una notte insieme e lei si innamorò perdutamente di lui. Fu l’inizio della fine. Quell’uomo la prese in giro, illudendola e circuendola fingendo un amore che lei mai aveva ricevuto prima. Cosi intenso da allontanarla dal suo stesso cammino sacro. Quell’uomo, come Manaar, era un sacerdote, ma di un credo oscuro, violento e malefico. Quando la sua natura venne svelata, Manaar era ormai troppo coinvolta per opporglisi. Accadde che, qualche mese più tardi, in una notte di luna piena, un attacco svegliò la coppia nel sonno. Nella colluttazione che ne seguì, Manaar perse i sensi. Al suo risveglio si trovò legata su un altare, con l’uomo che fino a poco tempo prima diceva di amarla che ora la fissava sogghignando, con un pugnale stretto in mano. A quel punto, l’inganno fu evidente anche a lei. Il finto attacco, orchestrato ad arte per catturarla. Orchestrato proprio dall’uomo che amava. Manaar divenne ...
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