1. Il predatore e il vizio del fumo


    Data: 12/08/2020, Categorie: Etero Autore: samas2, Fonte: EroticiRacconti

    La nebbia, a volte nuvola densa altre gelida pioggerellina fitta fitta, era fusa in un tutt’uno con il basso cielo plumbeo e conferiva un aspetto, un senso maestoso, lento, solenne al paesaggio costituito da prati zuppi d’umidità, di piccoli canali gonfi d’acqua che scorreva veloce; senza regole, imprevedibile, svelava e celava.
    
    In quel fine novembre l’auto procedeva sicura, fendendo i banchi fitti di vapore, inerpicandosi sulla serpeggiante strada montana dove non si incrociava anima viva alcuna. Le ultime case erano scomparse già da tempo inghiottite dalla nebbia e dalle tenebre incombenti. Ai lati, cupi boschi di conifere vigilavano occhiuti e misteriosi.
    
    Alfonso doveva riconoscere che Etty, che aveva insistito a usare la propria auto, esibiva una notevole abilità nella guida in quelle condizioni non esattamente facili.
    
    Non era stato certo agevole agganciarla ma, dal primo momento, aveva deciso che sarebbe stata sua, una volta incrociatala in quel luogo estremamente riservato di incontri: bel volto incorniciato da una capigliatura corvina dal taglio Chin bob che le sfiorava la linea del mento, seno pieno e importante, gambe affusolate. Calzava eleganti decolletè con cinghiette che cingevano le sottili caviglie. Era perfetta - se non fosse stato per quel suo deprecabile vizio del fumo - e lui non aveva lesinato alcuno sforzo per conquistarla. Ora però Etty era con lui e le precauzioni che lei aveva preteso per ottenere una assoluta riservatezza per quell’uscita ...
    ... erano anche un suo imprescindibile obbiettivo.
    
    All’arrivo nello sperduto chalet, che l’uomo aveva provveduto a riscaldare a distanza già da qualche ora, il tepore era piacevole in contrasto con il freddo-umido esterno che pareva penetrare nelle ossa.
    
    Alfonso ci sapeva fare e si sarebbe molto divertito specie nell’apoteosi finale, ma tutto a tempo debito: voleva infatti gustarsi, centellinandoli, tutti i passaggi.
    
    Etty si sfilò con arte lussuriosa gli abiti rimanendo coperta solo dalla conturbante lingerie; si stese languida e invitante sul letto. Era uno spettacolo messo in scena solo per lui e Alfonso, gustandosi senza fretta quella meraviglia, carezzò e leccò quella pelle vellutata minuziosamente, traendone un preludio dello sconfinato piacere che lo aspettava; succhiò la carne prelibata attraverso il pizzo delle mutandine; slacciato il reggiseno, le mammelle, dai delicati capezzoli rosa stupende nella loro pienezza, lo affascinarono. Un pensiero per un attimo balenò nella sua mente:
    
    - Però, peccato…
    
    Ricacciò immediatamente il pensiero.
    
    L’erotica azione sulle sue parti intime indusse Etty ad agitarsi, inarcare il suo corpo, a esprimersi in gemiti e squittii di apprezzamento.
    
    - Raggiungerà una ben altra intensità la tua voce così sensuale, in seguito. - Pensò Alfonso.
    
    Ormai l’uomo era un treno in corsa e penetrò la vagina tumida e bagnata che si strinse, con un abbraccio della sua muscolatura, attorno al suo pene: pensò a quanto fosse bellissimo e ...
«123»