1. Come un feticista divenne schiavo


    Data: 10/08/2020, Categorie: Feticismo Autore: Subby, Fonte: EroticiRacconti

    ... scorrere lungo tutta l'asta fino ad arrivare alle palle, mentre succhia con voracità, facendomi impazzire dal piacere. Poi ci fu uno scambio: si sedette sul divano e aprì le gambe togliendosi le mutandine, rivelando una figa completamente depilata e già fradicia di umori; mi inginocchiai davanti a lei e con foga iniziai a leccarla. Ad ogni mio colpo di lingua la sentivo gemere e contorcersi, mentre con le mani giocava con le tette, con la sua figa che mi inondava la bocca e la faccia di umori. Ormai completamente senza freni, decisi di confessare tutto:
    
    "Lu devo dirti una cosa: sono un feticista, mi piacciono i tacchi e i piedi femminili, e i tuoi sono spettacolari, prima ti guardavo soprattutto quelli"
    
    "veramente Da? ti piacciono i miei piedi? "
    
    "da impazzire"
    
    Sulla sua faccia comparve un sorriso malizioso, e disse "allora leccameli, ma senza togliere i tacchi".
    
    La fermezza della sua voce mi fece provare una sensazione strana, e ubbidii: finalmente stavo leccando I piedi di Lucia, un sogno che si avvera. A 4 zampe, come un cagnolino, le leccai la pianta del piede, annusai e mi inebriai del loro odore, leccai anche le sue scarpe, dal tacco alla suola.
    
    "sei proprio un bravo schiavo"
    
    quella parola fece scattare in me qualcosa, la mia perversione di sottomesso fu finalmente libera
    
    "grazie Padrona" e anche a lei, come a me, una sola parola sembrò provocarle sensazioni nuove
    
    "bene visto che è così, se mi scopi per bene dopo potrei farti un regalino, va ...
    ... bene schiavo?"
    
    Mai nella vita mi sono impegnato in una scopata come quella sera: lo facemmo in tutte le posizioni, ma in qualche modo lei riusciva sempre ad essere dominante, anche a pecorina, quando con quel culo davanti quasi rischiai di venirle dentro. Dopo una mezz'ora di urla, gemiti, stantuffate e penso due suoi orgasmi, mi ordinò di sdraiarmi per terra. si tolse una scarpa e mi mise il piede in faccia, ordinandomi di leccarlo: la mia lingua scorreva lungo tutta la pianta, fino alle dita, dove presi in bocca il pollice iniziando a succhiarlo. L'altro piede, ancora decorato da quel meraviglioso tacco, lo appoggiò sul mio cazzo, iniziando un movimento lungo tutta la lunghezza del mio membro. Dopo poco spostò il piedino dalla mia faccia e prese il mio cazzo fra le due estremità: un bellissimo footjob (probabilmente ne aveva già fatti in passato, pensai) che in pochi secondi mi fece ansimare e volare in un'altra dimensione, una dimensione del piacere puro. Continuò con il movimento dei piedi per un minuto, quando, fra gemiti e altri rumori urlai "vengooooo" sborrando copiosamente, coprendole piedi e tacco di spera; con un dito ne prese un po' e se lo portò alla bocca
    
    "mmmh è veramente buono Da, non credo di poterne fare a meno"
    
    Allora presi l'iniziativa e leccai dai suoi piedi la mia sborra, con sua sorpresa: una volta ripuliti la baciai, trasferendo il mio liquido nella sua bocca, con suo immenso piacere.
    
    Stanchi e spossati ci addormentammo assieme.
    
    Fu così ...