1. Montecalvario blues: "la bella giorgina"


    Data: 07/08/2020, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: renart, Fonte: Annunci69

    ... Montecalvario le dà la giusta conferma, e se ci sono ancora diffidenze sull’argomento andate a chiedere a Ciruzzo il meccanico o ad Alfonso il panettiere, che se la sono sbattuta a turno, prima uno e poi l’altro, nel retrobottega affollato di sacchi di farina e semenze varie, percuotendola con cazzi eburnei duri come clave che spruzzano sbroda come da un idrante. Questi sono uomini con due coglioni così, che fottono e non si lasciano fottere. Altroché, chiosa la bella Giorgina.
    
    Da quando non si fa una chiavata degna del nome, pensa Giorgina, con tutti i crismi del caso, mentre prosegue su via Roma e imbocca il vicolo dei Quartieri, sorridendo a quei pensieri maliziosi che le solleticano la fantasia, pensieri a forma di cazzi che le raspano la sfumatura di morbido pelo nero fra le chiappe, cercando l’apertura della fica già abbondantemente lubrificata, mentre lei si dà da fare con le mani e con la bocca con altri membri eretti che la desiderano, che la bramano, che vogliono abusare del suo corpo modellato dai desideri dei maschi arrapati, della sua carne di brace, abbondante e succulenta. Un po’ questi pensieri, un po’ il caos del mercato, non se ne accorge, Giorgina, che tre di quei ragazzi che l’avevano tanto rumorosamente apprezzata al bar l’hanno seguita e le girono adesso intorno come mosconi sulla zanzariera, tessendo gli elogi, in sanguigno napoletano, di ogni parte del suo corpo, esortandola ad appartarsi con loro per dare sfogo alle cotante reciproche grazie. Ma ...
    ... la bella Giorgina la sua parte la conosce bene e la inscena con grande maestria, da attrice consumata qual è, schernendosi prima timidamente, rintuzzando, poi, con decisione crescente, ogni colpo dei pretendenti, come si conviene nei migliori alterchi della tradizione, da Cielo d’Alcamo in poi.
    
    Fino ad ottenere, battuta dopo battuta, come la più scaltra tra le venditrici, l’effetto desiderato. Il colpo lo prepara per bene, come l’azione congegnata che ti manda dritto in porta, e all’ennesima profferta che, nelle intenzioni di chi la declama, avrebbe dovuto spalancarle le porte del paradiso dei sensi, lei risponde, lasciva e sarcastica al tempo stesso, lasciatemi perdere che non sono carne per bocche che sanno ancora di latte. Coupe de theatre! Tanto di cappello a colei che conosce a menadito la primitiva psicologia del maschio in calore. Nonostante gli schiamazzi, che alla mezza raggiungono il loro apice, la frase di Giorgina ha l’effetto di un petardo esploso in piena notte. Il latte te lo bevi tu adesso, sbottano quasi all’unisono e con la bava alla bocca i tre gaudenti, ed ecco che un paio di braccia l’afferrano e la spingono nell’antro di un palazzo, una mano le tappa la bocca mentre il quartetto s’infila nell’ascensore che prende a salire, sempre più su, mentre nello stretto vano è tutto un toccare e rovistarle sotto la gonna. “Questa c’ha più voglia di noi”, commenta qualcuno – molto probabilmente, intuisce, quello che le ha strappato il perizoma e che ora le sfrega ...