1. Viaggio all’inferno – 08


    Data: 31/12/2017, Categorie: Dominazione / BDSM Gay / Bisex Sensazioni Autore: Naughty_Bard, Fonte: RaccontiMilu

    Aeroporto Internazionale di Los Angeles (LAX) – Hall principale – 14 ottobre 2011 – ore 2:17 p.m.
    
    ‘Un caffè lungo, macchiato, per cortesia!’ dopo una chiassosa fila, Francis Connor era finalmente arrivato al bancone di uno Starbucks alquanto affollato. Fu sollevato quando fu servito e poté uscire. Aveva appena avuto un’altra lite al telefono con il padre sempre per lo stesso motivo. Soldi. Il suo vecchio proprio non riusciva a spiegarsi come il ragazzo facesse a spendere tutto quello che guadagnava e ad esser sempre in bolletta. Naturalmente non poteva rivelare alla famiglia lo stile di vita che faceva. La versione ufficiale era che vivere in campus era piuttosto costoso, che spesso andava a cene di lavoro e che il suo stipendio era abbastanza da fame. Tutte stronzate, ovviamente, e il giovane si chiese quanto ancora potesse nascondere la verità. Nessuno avrebbe mai e poi mai dovuto saperlo, per nessuna ragione. Era un segreto, gelosamente nascosto dal gruppo in cui Francis con fatica disumana era riuscito a entrare. Si fa per dire naturalmente: i quattro ragazzi che lo usavano non la vedevano esattamente così. Loro erano il gruppo, lui soltanto un oggetto di cui si sevivano per rendersi la vita meno complicata. Ma per Francis era molto più di quanto avesse mai ottenuto dalla società civile. Un’anima gentile con comportamenti antisociali, lasciata sola per tutta la vita, aveva finalmente trovato dei compagni. No, dei padroni. ‘Fa lo stesso’ si disse Francis per la ...
    ... milionesima volta. Gli unici momenti di temporanea lucidità li aveva quand’era lontano da loro e cominciava a pensare, a rimuginare, ad azzardare l’ipotesi che la vita che aveva fatto negli ultimi tre anni magari non fosse l’unica possibile. Ma come cominciava questa tiritera, gli si formava un vuoto cosmico alla bocca dello stomaco, una fitta lancinante che scompariva solo nel momento in cui li rivedeva e riabbracciava la sua vita da schiavo. Era come vivere in due realtà parallele: il brillante assistente universitario e l’umile zerbino. Scosse la testa e fece un gran respiro per ricacciare indietro questi brutti pensieri, visualizzando i loro bei visi. Lo aiutava a stare meglio.
    
    ‘E’ la vita migliore a cui potessi mai aspirare… è la vita migliore a cui potessi mai aspirare… è la vita migliore a cui potessi mai aspirare…’ si ripeté quella frase mille e mille volte, come una cantilena. Era stato Chris a dirgliela ed era, di conseguenza, indiscutibilmente vera.
    
    Camminò un po’ per trovare un posto dove sedersi. Aveva controllato i tabelloni elettronici. Il volo era in perfetto orario, il che voleva dire che, considerando i controlli e il ritiro bagagli, aveva minimo una quarantina di minuti da aspettare.
    
    Trovò una panchina in disparte, dietro a una macchinetta per le bibite, non troppo lontano dagli arrivi. Si era portato un libro e cominciò a leggere mentre sorseggiava il suo caffè.
    
    Era passato forse un quarto d’ora quando, senza volerlo, udì un frammento di ...
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