1. La compagna di scuola: il nuovo inizio


    Data: 27/09/2017, Categorie: Etero Autore: The Penman, Fonte: EroticiRacconti

    È una mattina estiva piuttosto calda, e io sono in villeggiatura su un’isoletta dell’arcipelago delle Eolie, non potrei chiedere di meglio: il sole, una nuotata nell’acqua cristallina e il pullulare di giovani fanciulle che osservano curiose qualunque corpo maschile si mostri a loro. (Comunque) mi presento, mi chiamo Gabriele, uno e settantacinque, fisico definito dagli anni di sport e gli ormoni dei vent’anni che reclamano attenzione ogniqualvolta si presentino bikini aderenti… e vi presento anche lei, Ginevra, la ragazza due anni più grande di cui tutti si sono innamorati almeno una volta al liceo, quella che, più che per il corpo, brillava per la timidezza, qualche volta violentemente spazzata in secondo piano da un sorriso dolce e tenero che emergeva fra i capelli mossi e castani che le coprivano le guance.
    
    Il caso vuole che, appena uscito dall’acqua e andatomi a stendere sulla ghiaia della battigia, dopo pochi minuti, io mi accorga che lei è proprio seduta sull’asciugamano vicino al mio e mi guardi con insistenza aspettando il momento buono per salutare. Finalmente i nostri sguardi si incrociano e, dopo un timido inizio, mi abbraccia quasi con irruenza, . . Gli anni in cui ci eravamo persi di vista avevano fatto meglio a lei che a me: si presenta oggi con un corpo snello, un viso dolce e un fondoschiena sodo e ben scolpito come ricordavo, ma con un bonus dato dalla crescita al decolté, che lei non disdegna di mettere in mostra con un costume in pezzo unico con ...
    ... ampio spacco fra i due seni. Dopo qualche convenevole, mi chiede di andare a prendere qualcosa in serata ed ovviamente accetto di buon grado.
    
    La sera si presenta a me con un leggero abito che termina poco sopra le ginocchia, a tema floreale, che ben si addice a quel volto così piacevole e innocente ma il cui sguardo tradisce una certa malizia. Ceniamo insieme e poi facciamo una passeggiata nel paese con una birra in mano, parlando di cosa è accaduto in tutto questo tempo, ma non posso fare a meno di notare la sua propensione a sfiorarmi spesso e a tenermi la mano ad ogni buona occasione; decidiamo che la nostra passeggiata debba concludersi con un’ultima meta: la spiaggia, o meglio una cala molto carina e un po' sperduta. Giunti lì mi chiede: , ribatto io. Prima che finisca di pronunciare la parola mi afferra il volto e mi bacia, un istante che non dimenticherò facilmente, poi allontana il suo viso e per un frangente le nostre labbra rimangono ancora incollate regalando una sensazione di dolcezza e vago erotismo. Si riavvicina e, con nuova carica, stavolta piega un po' la testa e le schiude poggiandole sulle mie. Continua a regalare brividi a me, che solo ora inizio a realizzare cosa sta succedendo, e così ricambio. Il gioco di contatti prosegue ancora un po' prima che le nostre lingue si sfiorino.
    
    A quel punto è un precipitare: mi appoggia la mano dietro la nuca trattenendomi a sé man mano che si addentra sempre più nella mia bocca, mi preme il seno contro facendomene ...
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