1. Carla: prima lezione alla mia vicina


    Data: 05/08/2020, Categorie: Etero Autore: alybas, Fonte: EroticiRacconti

    ... offrendolo. Rabbioso le infilai diverse dita nel culo ed in vagina con urli di protesta da parte sua… ma Carla per quanto mi constatava doveva stare solo zitta e subire. Iniziava a sentire il mio comportamento come oppressivo ed autoritario e nonostante iniziasse a protestare bastavano i soliti due ceffoni diretti a smorzare i suoi ardori di protesta. La misi a pecorina senza sforzo e lei si posizione, cominciando a muovere il culo come se stesse per prenderlo da dietro. La costrinsi a cosce e così partii in una galoppata scatenata che fece ridestare Carla la quale dagli urli gutturali raggiunse finalmente l’articolazione delle parole, sempre urlando però, mentre si mungeva i seni con una violenza che per me aveva dell’inverosimile. Carla mi chiedeva di sbatterla violenta e urlava usando un turpiloquio. Dicendomene di tutti i tipi e sottolineando quanto io fossi porco degenere e intanto veniva squirtava il suo orgasmo senza tregua più volte e di seguito, finchè preso dalla novità dell’eccitazione fui convolto anche io e la irrorai per la prima volta di tutto il mio succo in figa con lei che rantolava i suoi urli ancora. Le tolsi la nerchia ancora piena di sborra e con un atto violento e deciso gli e lo infilai nella bocca che dovette aprire, come al solito iniziò a malincuore ma poi prese gusto, lo leccò alla grande e succhiò tutto l’orgasmo sebbene si dimostrasse schizzinosa. Fui io a costringerla a inghiottire quel liquido che le avevo offerto e lei ubbidì sotto ...
    ... costrizione. Carla ora era sottomessa e mi pregava di poter ritornare a casa da sua madre che magari avrebbe avuto bisogni di lei. Mi disse che avevo avuto quello che volevo e che non avrebbe detto niente dei miei metodi ma io le feci capire che io non avevo avuto nulla e che soprattutto quello era stato solo l’inizio. A avrebbe dovuto smettere di lamentarsi sempre e lei annuì. Cosa c’era di meglio per non farla lamentare che riempirle la bocca per un altro pompino. Carla non fu entusiasta ma l’entusiasmo suo non mi interessava per cui le aprii la bocca e le infilai il bastone che lei sapientemente dovette lavorarsi con la sua lingua e la sua saliva, mentre io la mungevo e lei con la mano destra si sditalinava. Dovette lavorare molto per il bocchino dopodiché come al solito le tolsi il cazzo e lei rimase frustrata e urlante. Anche in questo caso le arrivò un ceffone a pieno viso
    
    Incurante delle sue finte proteste la misi a cosce larghe e iniziai a leccarla con una intensità che sapevo l’avrebbe messa in crisi, creando i soliti fiotti di umori che assaporai e presi in maniera copiosa. Le torturai i capezzoli con le mie mani e la mia bocca la infilai nella vagina e trionfai in quella vagina grondante di liquidi. Carla non sapeva cosa fare. Urlava e questo mi fece scaricare quanto più orgasmo mi fu possibile. A Quel punto incurante che sua madre la poteva sentire la presi di forza e la accompagnai verso il letto dove ci posizionammo per un fantastico lunghissimo e appagante 69.
    
    Mi ...
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