1. Emersa dalle Acque


    Data: 03/08/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Sesso di Gruppo Autore: Caliban, Fonte: RaccontiMilu

    ... sensualmente il labbro inferiore, si voltò e iniziò a inoltrarsi nel buio, tirandomi con sé.
    
    Mi mossi cautamente, cercando di non incespicare, ma fatte poche decine di passi, dopo un paio di svolte lungo lo stretto corridoio naturale che si apriva nelle profondità della grotta, intravidi una luce e percepii del calore e dei suoni provenire da poco distante, più avanti. Infine, sempre trascinato dalla sua mano stretta forte alla mia, sbucammo in una nuova cavità sotterranea, questa volta decisamente enorme.
    
    Una musica lenta e profonda, quasi fosse il suono della stessa roccia mi invade la testa, crescendomi dentro e risuonando nel mio corpo come un’eco di selvaggi tamburi. La caverna sembra davvero immensa e le sue profondità si perdono lontano, tra le ombre. Lo stesso soffitto &egrave da qualche parte lassù, invisibile e irraggiungibile. Grandi, ardenti e fiammeggianti fuochi illuminano parzialmente la scena, diffondendo mille e mille ombre ovunque, amplificando così la mia sensazione di smarrimento.
    
    Intorno ai fuochi osservo stupito molteplici corpi nudi, maschili e femminili, che si stringono, si intrecciano, si uniscono in violenti e peccaminosi amplessi, continui e prolungati. L’odore di sessualità sfrenata si unisce così al profumo di misteriosi incensi aromatici e del legno, che incenerisce violentemente, scoppiettando e spargendo nell’aria asciutta e scura nuvole di scintille che bruciano e svaniscono in un lampo.
    
    Lentamente cammino silenzioso verso il ...
    ... centro della caverna, e mi accorgo solo ora che la sua mano ha lasciato la mia, mi guardo attorno ma non riesco più a vederla, da nessuna parte. I pensieri logici, la ragione e la mente sono ormai banditi dal mio corpo, solo istinto, passionalità e desideri troppo a lungo assopiti hanno preso ormai possesso di me. I miei occhi vagano intorno, alla ricerca di qualcosa che ancora non conosco, ma che so essere lì per me, da qualche parte.
    
    Oltrepasso laocoontici grovigli di sfrenata lussuria. Mani sconosciute a volte mi sfiorano, mi afferrano e cercano di trattenermi, ma le ignoro continuando per la mia strada. Ormai sento di essere vicino, il cuore rimbomba potente nel petto e il calore dei falò fa scorrere sottili gocce di sudore lungo il mio corpo, bagnando i miei abiti da caccia. Infine la vedo di nuovo.
    
    In piedi, al centro esatto del luogo mi attende una visione estatica, quella che senza dubbio &egrave la regina di questo luogo, forse personificazione stessa della madre terra, che mi attende davanti un grande, preistorico altare di pietra nera, come la roccia che ci circonda. &egrave sempre lei, la fanciulla del lago, sempre bellissima, ma ora coperta di trasparenti veli scuri. I suoi capelli adesso si ergono verso l’alto, lasciando scoperto il collo e la nuca. Le braccia si spalancano verso di me in un invito, mentre mi avvicino, ora con passo affrettato, fino a giungerle di fronte.
    
    Nessuna parola esce dalle nostre labbra, le mie chiuse dall’incanto del momento, ...