1. Erika


    Data: 25/07/2020, Categorie: Autoerotismo Dominazione / BDSM Etero Autore: enigma_84, Fonte: RaccontiMilu

    ... Alzi gli occhi e ti vedi a spampinare un cilindro di plastica, di nuovo pensi che invece sia un cazzo, ti impegni, lo vuoi far godere, vuoi che apprezzi. Quando pensi di averlo insalivato a sufficienza ti rimetti sulla tazza. Controlli di poterti specchiare per bene ad infine mentre hai ancora due dita di te dentro ti penetri con quel oggetto “Ahhhhh mhhh siiiiiiiiiii!” non ti trattieni e dai voce al tuo godimento.
    
    Inizi a penetrarti, alterni lente penetrazioni e rapidi dentrofuori. L’altra mano sale fino alla tua bocca, ti assapori, ti lecchi le dita e ti penetri la bocca come prima hai fatto con la tua figa. Poi lasci scivolare la mano sui tuoi seni, ti dai piacere alternando piccole scariche di dolore a tanto piacere, torci, tiri, titilli.
    
    Ti piace tutto questo, guardarti mentre ti dai piacere, godere in ufficio, la testa ti parte. Inarchi la schiena, ti penetri fino in fondo con lo spazzolino, veloce, lo spingi sul clito, lo lasci vibrare li. Spalanchi la bocca, gli ansiti si fanno sempre più forti “Ahhh si, mhhhhh, siiiii, siiiii” raggiungi il culmine del piacere e godi bocca spalancata “Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii” il tuo corpo è scosso da tremiti, vibri tutta in armonia con il tuo orgasmo.
    
    Spalanchi gli occhi, respiri a fondo, sei quasi indolenzita della tensione che il tuo corpo ha sopportato. Riprendi fiato, ti guardi, sei accaldata, la tua pelle ha un lieve velo di goccioline di sudore, la tua fica è un lago che cola umore sulla tua mano e sullo ...
    ... spazzolino ancora acceso. Lo togli da dentro di te, lentamente, di da ancora un brivido lungo tutta la schiena. Lo spegni, ti alzi. Apri l’acqua del lavandino, sciacqui il tuo proto-dildo, il contatto con l’acqua fresca ti da una scarica dalla nuca fin in mezzo alle cosce. Lo riponi “Magari la testina la sperimento un’altra volta” pensi. Ti guardi allo specchio, non potrai nascondere che sia accaduto qualcosa, per fortuna questo pomeriggio ci saranno pochi cliente e poche colleghe, ma in fondo non ti preoccupi più di tanto. Prendi un po’ di carta e ti pulisci le cosce meglio che puoi. Cerchi di asciugarti per bene la figa, non puoi andare in giro con i pantaloni zuppi di umori…forse…sorridi a questo pensiero.
    
    Ti rivesti, sei riuscita a ridarti un aspetto normale. Apri la porta del bagno, e ti cade l’occhio per terra. C’è una macchia, come se qualcuno avesse versato qualcosa. Ti accovacci, lo tocchi, è umido; al tatto la consistenza non lascia dubbi, porti il dito al naso, l’odore inconfondibile ti conferma cosa sia: Sborra.
    
    Impallidisci, ti rendi conto che qualcuno ha assistito al tuo spettacolo, ti domandi se ti abbia spiato dal buco della serratura o si sia limitato ad ascoltarti. Scavalchi la sborra e vai in ufficio, la porta è chiusa, non c’è nessuno dentro. Non saprai mai chi fosse il tuo spettatore. Torni indietro, devi pulire il tutto. Prendi della carta, ti chini e pulisci alla belle e meglio la macchia, nella foga di pulire ti sporchi anche un dito con quel tributo al ...
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