Telefonata - Racconti Erotici

Telefonata

... in bella mostra il mio “compagno” che aveva già preso dimensioni interessanti. A quella vista Paola mi prende per mano e con velocità, quasi tirandomi, mi porta in camera da letto. Siamo due fulmini, un paio di baci fugaci mentre ci si spoglia uno di fronte all’altro. Una volta nudi le lecco la fighetta per tastare il suo grado di umidità, è pronta! Non mi dilungo più del necessario, le vado sopra e comincia il piacere. Dopo qualche colpo esaudisco la sua richiesta di “pecora” perché il suo uomo in quella posizione non la prende mai. 4 colpi di numero e … squilla il telefono, è lui! Ci si blocca, prende il cell e nel rimettersi a 4 zampe appoggiandosi sui gomiti per rispondere al telefono: mi dice: “L’importante è che non fiati! Divertiti che qui la situazione si fa lunga..” e sorride. All’inizio ero indeciso, che faccio?! Approfitto pur sapendo che lei non potrà godere?! Guardo l’ora, una meno un quarto … se aspetto la fine della chiamata non ci sarà tempo per godere, tra poco arriverà il figlio e non possiamo farci trovare nudi. Il tempo di una rinfrescata ci vuole. L’indecisione passa alla vista di quel culo così bello ed invitante, entro! Comincio piano piano, in modo tale che lei non abbia ripercussioni nella conversazione telefonica. Ma poi il ritmo sale, pure lei mi da dei colpi interessanti che mi portano a darle un paio di schiaffi sul culo, colpi decisi e frequenti fino a portarla quasi all’orgasmo. Gira la testa e con lo sguardo quasi mi supplica di fermarmi che ...

... non riesce a parlare a quel ritmo, le uniche parole che uscirebbero in quel momento dalla sua bocca sarebbero solo gemiti. Allora mi fermo, attendo qualche istante e ricomincio, piano e poi sempre più forte fino a bloccarci di nuovo per lo stesso motivo. La scena si ripete per altre 2/3 volte. Fortunatamente (per lei) parla esclusivamente quasi solo lui, Paola si limita,trattenendo il respiro prima di dare risposta, al minimo indispensabile.È eccitante sentire al telefono il tipo che le sta facendo menate perché è innamorato e che una come lei non l’ha mai incontrata, il tutto mentre la sto colpendo con forza a 90. Sono vicino all’orgasmo. Entrare ed uscire mi aiuta a rallentare ma … egoisticamente ho voglia di spruzzare. Da bastardo la obbligo a girarsi ed a cavalcarmi mentre continua la sua conversazione. Godo e me la rido perché penso che solo un povero deficiente non riesce a capire che il fiatone (in certi momenti molto comprensibile) che cerca di mascherare al telefono la sua donna sia dovuto ad uno sforzo. Quale sforzo può fare questa donna, le scale? E dove cazzo abita, in un grattacielo di New York con l’ascensore rotto??? Che stia facendo la maratona? In casa?! Mah.. all’una e cinque minuti trova il modo di terminare la chiamata, guarda l’ora terrorizzata e mi dice:”cazzo devo preparare il pranzo per mio figlio che sarà qui tra una ventina di minuti…. “ quella pausa mi ha fatto temere il peggio, invece, mettendosi nuovamente a 90:”Marco prendimi e divertiti, non ...