1. Ciò che puoi darmi, lo prendo


    Data: 01/07/2020, Categorie: Erotici Racconti Etero Sensazioni Autore: Mavis, Fonte: RaccontiMilu

    ... giocare di prima, entrano energicamente, premi tutto il palmo della mano sul clitoride, sento le dita sempre più a fondo, mi mordo le labbra per non urlare, ed ogni volta che mi lasciano, trattengo il respiro, in attesa di averle di nuovo, potermi abbandonare così agli spasmi ormai incontrollabili del mio ventre. Con una mano ti stringo un polso, l’altra &egrave sulla tua nuca, le gambe ancora imbrigliate alle tue. Non fermarti, osserva come si contrae il mio corpo, ascolta la mia voce distorta dal piacere che mi fai provare, senti cosa scatena ciò che mi fai, lasciami venire.
    
    Sento solo il mio respiro adesso, i miei muscoli si stanno rilassando, riprendo lentamente coscienza.
    
    Inspiri profondamente, porti la testa indietro oltre le spalle, la tua mano sinistra si solleva per quanto la mia tuta lo permetta. Esiti un istante. Cosa vuoi fare?
    
    Mi colpisci! Con tutte e quattro le dita, lì sul clitoride. Sorpresa e incredula apro gli occhi, guardo il soffitto, cerco di realizzare quanto accaduto in due secondi. Mi schiaffeggi di nuovo. Un leggero dolore, bruciore, tutto concentrato in un unico punto, tra le mie cosce, che si trasforma in un piacere dilagante.
    
    ‘Fallo ancora’ sono io a chiedertelo! Di nuovo colpisci, di nuovo questa sensazione: un dolore pungente, che come un’onda d’urto si estende per il tutto il mio corpo, che man mano si propaga diventa piacere. E’ sconvolgente. Ti chiedo più volte di ripetere tale gesto e forse non ce ne sarebbe nemmeno bisogno, ...
    ... sento che ti piace, che tutto questo ti sta eccitando oltre ogni misura, mi baci perfino. Un bacio lascivo, di pochi attimi ma quasi senza controllo. Sentirti tanto preso, tanto coinvolto in tutto questo, mi manda letteralmente in estasi.
    
    Preso dalla foga, mi liberi le gambe, mi fai alzare davanti a te, abbassi i pantaloni della mia tuta, mi sculacci per tre volte, sento tutta la tua mano destra. Non ho nemmeno la forza, il coraggio di dire una parola, ti lascio fare, sono completamente nelle tue mani. Fai pure ciò che più desideri.
    
    Mi guidi, mi fai sdraiare sopra le tue gambe. Mi sento come una scultura in un museo, totalmente in mostra, immobile, inerme e al tempo stesso desiderata, ammirata, sotto il tuo sguardo e ora non mi rimane che aspettare il resto: con la mano sinistra mi allarghi le labbra, vuoi che il mio clitoride sia esposto il più possibile e con la mano destra assesti il colpo, che arriva, forte, preciso, mi fa sussultare, gemere, mi stordisce. Lasci passare pochi secondi tra un colpo e l’altro, ho il sangue alla testa, non capisco più nulla.
    
    ‘Ne vuoi ancora?’ la tua voce’quanto amo la tua voce.
    
    ‘Si..’ non mi resta che un filo di voce.
    
    Ricominci, ma questa serie di colpi non ha pausa, non mi da tregua. E’ come se mi stessi punendo per aver detto che ne volevo ancora. Fa male, malissimo, il bruciore &egrave ormai insopportabile, ho quasi le lacrime agli occhi. Tento istintivamente di chiudere le gambe, non me lo permetti, anzi mi apri sempre di più, ...
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