Ciò che puoi darmi, lo prendo
Data: 01/07/2020,
Categorie:
Erotici Racconti
Etero
Sensazioni
Autore: Mavis, Fonte: RaccontiMilu
23 Agosto 2013
Mi ha incuriosito fin dal primo momento che l’ho visto, ma non mi aveva colpito particolarmente, fatta eccezione per il primo contatto avvenuto con una sola stretta di mano, decisa, ma non forte e quel semplicissimo gesto di buona educazione lo avevo apprezzato molto, era riuscito a sorprendermi. Lo ammetto non mi interessava minimamente, era uno come tanti, ma poi in un attimo è cambiato tutto. Ricordo che ad un certo punto della serata, mi ero alzata dalla tavolata per fumare una sigaretta, per non dare fastidio a nessuno, ma non era altro che una scusa per allontanarmi un po’, dopotutto non erano proprio miei amici, la maggioranza almeno: era una serata tra conoscenti e volevo prendere le distanze, per poter osservare tutti da un diverso punto di vista, studiare le azioni naturali come bere, parlare, il gesticolare delle mani, il modo di sedersi, lo stare più vicino o lontano ad una persona rispetto ad un’altra, e così via. C’è stato un momento però nel quale non ero più io ad osservare gli altri, qualcuno lo stava facendo a me! Sento ancora sulla pelle quella sensazione e non c’è voluto molto per incontrare lo sguardo del mio osservatore: un sorriso beffardo gli illuminava il viso, i suoi occhi azzurri, come il cielo che si riflette in uno specchio d’acqua, difficili da passare inosservati, mi stavano guardando. Mi fece cenno di andare a sedermi accanto a lui e le mie gambe si erano già mosse ancor prima che il cervello trasmettesse ...
... quel semplice comando ai miei muscoli. Mi piaceva, accidenti se mi piaceva ed era da tanto, forse troppo tempo, che un ragazzo non dimostrava interesse nei miei confronti, anche se, mentre mi dirigevo verso di lui, l’istinto mi stava mettendo in guardia: ‘Non avvicinarti’ti farai male!’ e aveva dannatamente ragione. Il mattino seguente avevo una richiesta d’amicizia.
31 Dicembre 2014
E’ la notte di capodanno. Siamo tutti intorno a un tavolo, per trascorrere la serata in compagnia, per festeggiare tutti insieme e con un’astuta manovra sei riuscito ad avermi vicino, sei seduto accanto a me. La cena trascorre tranquilla, tra una risata e l’altra tu continui a riempirmi il bicchiere e ormai sono piacevolmente allegra, ma ancora abbastanza lucida per alzarmi e uscire a fumare una sigaretta insieme a te. So già cosa vuoi, so quello che vuoi fare.
Fuori l’aria è gelida, ma grazie al vino che ho in circolo, non lo sento così pungente o forse sarà perchè siamo uno fianco all’altro e tutto il resto non ha la minima importanza.
‘Lo sai che adesso voglio verificare vero?’ mi dici avvicinandoti.
Certo che lo so, te l’ho detto a tavola che questa sera non ho messo le mutandine e adesso vuoi sapere se ho detto la verità, se davvero l’ho fatto’eccome se l’ho fatto!
Mi sollevi la giacca e sali con la mano fino a trovare l’elastico dei leggings che superi velocemente per riscendere altrettanto rapidamente verso quelle che sono le mie labbra più nascoste: la tua mano ...