1. Educazione di una schiava: lezione 1. compostezza.


    Data: 28/06/2020, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: single80fe, Fonte: Annunci69

    La salsa al pomodoro sparge odore per la casa, si sente appena il suono del suo soffriggere.
    
    Subito prima di sentire il campanello, ecco il vostro arrivo, annunciato dal suono cigolante della catena.
    
    Aspetto che il tuo dito sfiori il campanello per annunciare il vostro arrivo: apro la porta e vedo; tu, elegante in un tubino nero e un piccolo soprabito aperto, spacco sulla schiena, sono certo sia il vestito che mi hai descritto a voce. Lei, un tacco vertiginoso a spillo, che però non le alza la statura.
    
    Perché è a quattro zampe, completamente nuda, a parte le autoreggenti e le scarpe che le avvolgono le gambe.
    
    Ti saluto baciandoti le guance, mentre tu dai un piccolo strattone alla catena, e al collare e la fai accomodare, a cuccia, al bordo del tavolo. È bella. Nei suoi occhi leggo tutta la voglia che si porta dentro, come leggo nei tuoi la voglia di iniziare a giocare.
    
    Spaghetti alla puttanesca ho cucinato questa sera, mi sembrava un discreto calembour. Finisco di preparare e impiatto, mentre la nostra conversazione prosegue, parliamo sia di questioni formali che chiacchiere tra adulti, e accenni maliziosi a ciò che le faremo. Lei non parla, resta ferma, attende.
    
    Metto a tavola due piatti, uno per me e uno per te.
    
    Trovo che la simbologia della ciotola sia ridicola, perciò porgo alla tua schiava un piatto, più piccolo di spaghetti rossi e caldi, senza posate lo appoggio a terra dove lei certamente Inizierà a mangiarlo. Le avvicino anche un bicchiere di ...
    ... vino, un’ottima bolla. Glielo verso per primo e poi ci accomodiamo.
    
    Mi descrivi quanto è brava, mi racconti dell'altro uomo da cui l'hai mandata, sola, e di quanto lo abbia fatto godere sul suo corpo.
    
    La sento vibrare, sotto al tavolo mentre si sporca il volto con il sugo rosso del pomodoro per mangiare ai nostri piedi.
    
    Intenerisce quasi il tuo modo di pulire la bocca con il fazzoletto, ma è una sorta di segnale per farmi capire che i giochi stanno per iniziare.
    
    Noi continuiamo a chiacchierare e tu la tieni attenta, gicando con la catena.
    
    Sento le sue mani toccarmi le cosce, lentissima. Mi avevi descritto il suo tocco, la sua voglia, Il suo modo di giocare. Non mi aspettavo niente di meno. Non vorrò darle soddisfazione, ma è brava.
    
    Mi sfiora col palmo della mano l'asta dell'uccello sopra ai pantaloni, mentre si premura di farmi sentire i polpastrelli, attraverso il tessuto, sul glande che comincia ad ingrossarsi. Tu sorridi dell'abilità della tua schiava, e con la coda dell'occhio vedo che hai i piedi nudi, appoggiati alla sua schiena. Mi apre la zip e io continuo ad ignorarla, mi sfila l'uccello da pantaloni e boxer, e con le dita appena bagnate della tua saliva comincia giocare con la mia cappella.
    
    Le hai spiegato cosa mi piace. Appoggia le labbra e comincia a circondarmi la base del glande con la punta della lingua succhiando lentamente.
    
    Fatico a continuare a parlarti ma non cedo, e non cederò. Però ti vedo che inizi a massaggiarle le natiche con la ...
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