1. Tabù


    Data: 28/06/2020, Categorie: Etero Incesti Autore: iprimipassi, Fonte: RaccontiMilu

    Oggi è stata davvero dura restare concentrati. Accidenti a lei.
    
    L’avevo capito appena era entrata che ne avesse una voglia matta. Quello sguardo, ormai, lo conosco fin troppo bene. I suoi occhi famelici, vogliosi, lussuriosi.
    
    Non che ne abbia mai abbastanza, o che si svegli una mattina senza averne voglia. Ma ci sono giorni, come questo, nei quali il suo corpo è particolarmente ricettivo, fremente, caldo. Più del solito.
    
    E anche l’abbigliamento era eloquente. Quel bottone di troppo, slacciato a lasciar intravedere il suo generoso décolleté. Una gonna probabilmente un po’ troppo corta, considerando le circostanze. E un’andatura, quel suo sculettare in maniera così provocante, tanto eccitante da risvegliare i morti.
    
    Suo marito, accanto a lei, mi guardava con aria d’intesa mentre erano seduti tra il pubblico. Uno sguardo come a dire: ‘Oggi è su di giri, avrai parecchio da fare’.
    
    Guardo lei. Guardo lui. E li ricordo quando, ancora fidanzatini, con l’entusiasmo e il timore di due trentenni in procinto di gettare le basi per una lunga e proficua vita insieme, vennero a parlarmi del loro problema. Mi dissero di non sapere con chi altro potersi confidare. E io fui ben lieto di ascoltarli, con la saggezza che si può avere dopo mezzo secolo di pacata esistenza. Si amavano, erano felici insieme, la loro intesa mentale era solida e feconda. Fisicamente, però, il discorso era ben diverso. Lui non era minimamente in grado di soddisfarla. Né per dimensioni, né per ...
    ... resistenza, né per fantasia. Erano una coppia tanto perfetta fuori dalle lenzuola, quanto inconsistente a letto. Ma volevano fortemente passare la vita insieme.
    
    Ne parlammo a lungo, sia quella volta che in successivi incontri. Ne discutemmo senza mai arrivare ad alcuna soluzione. Poi, un contatto fortuito ci fornì la risposta. Quando aprii loro la porta del mio ufficio per lasciarli uscire. E lei, arretrando d’un passo, posò la sua schiena contro il mio corpo, i suoi fianchi contro il mio bacino, e il suo splendido fondoschiena contro il mio membro. Un membro diventato duro mentre parlavamo, quando, con estrema nonchalance, sbirciavo la sua scollatura. Un sospiro da parte sua, un movimento pressoché impercettibile del suo sedere. Le mie mani che, quasi come avessero una vita propria, la cinsero, risalendo dal suo addome verso il seno. Afferrandolo con forza, sotto lo sguardo attonito del suo ragazzo.
    
    Fu allora che compresi quanto forte fosse la loro intesa. Uno sguardo, non una parola. Probabilmente, un cenno d’intesa che a me sfuggì. Pochi istanti dopo, lei era già inginocchiata davanti a me, a succhiare e leccare con bramosia il mio pene. Lo portò al massimo dell’erezione. Mi guardava sorridendo come una bimba golosa, mentre la sua lingua percorreva la mia lunghezza. ‘E ora, scopami’, mi incitò, rialzandosi e impugnando il mio sesso turgido. Il suo ragazzo se ne stette a guardarci seduto in poltrona, mentre la tenevo a gambe aperte sul bordo della scrivania, affondando in lei ...
«123»