1. Regalo fortuito


    Data: 26/12/2017, Categorie: 69, Etero Sensazioni Sesso di Gruppo Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... due ore dopo era prevista un’escursione, io non ce la facevo ad andare, sennonché fu facile inventarsi una scusa, perché in quei giorni parecchie persone erano state male, considerato che in questi viaggi &egrave normale, il fuso orario, l’alimentazione, il cambiamento climatico e via di seguito. Era mezzogiorno quando mi svegliai, chissà se lui era andato, non potevo verificarlo di giorno dal mio balcone, bussarono alla porta e pensai che fosse la cameriera, viceversa era lui:
    
    ‘Sono rientrato per riprendermi la camicia’ – era piuttosto serio, ma subito scoppiò a ridere.
    
    Per la prima volta parlammo, ci raccontammo delle nostre vite, discutemmo anche di lavoro, mi confidò che aveva percepito che gl’interessavo, per il fatto che m’aveva libidinosamente confessato e dissolutamente rivelato, che lui coglieva spiccatamente l’odore della mia focosa fica, ogni qualvolta che passava vicino alla mia scrivania per salutarmi. La superbia &egrave uno dei sette peccati capitali pensai, ma anche la lussuria lo &egrave, per questo io risposi alla sua provocazione spogliandomi della camicia che gli avevo rubato, gli calai i pantaloncini sportivi che portava e cominciai a succhiarglielo così ancora inerme. Sentivo quel cazzo crescere progressivamente e indurirsi in gola, lo percepivo godere e ansimare, io ero cavalcioni sulle sue gambe, mi fermai un secondo, in seguito mi voltai sbattendogli le chiappe in faccia e affondando il mio pube odoroso e umido sul suo viso. Al momento eravamo ...
    ... nella posizione del sessantanove e le nostre lingue leccavano e godevano, adesso ero io che dirigevo e incanalavo il gioco, perché mi tirai avanti fino ad arrivare con il mio bacino sopra il suo pene eretto, il distacco della sua lingua dalla mia fica mi provocò un po’ di fastidio per un paio di secondi, il tempo d’affondare sul suo cazzo, giacché mi sembrò un’eternità, ma appena colmai la mia fica con quel membro duro mi scordai di tutto. Io mi muovevo su e giù con cautela, poi più velocemente, dopo sollevai le ginocchia e appoggiai i piedi al letto, perché chinando la testa potevo vedere il suo cazzo affondare e uscire a quel ritmo frenetico, su e giù. Io dirigevo l’orchestra, quella sinfonia d’odori e di rumori densi e striduli, a quel punto lo sentii sborrare precisamente come avevo fatto io, anche lui me lo disse, quasi lo urlò:
    
    ‘Sì, sto sborrando, adesso, sì, eccomi, prendilo tutto’.
    
    Anch’io mi lasciai andare e sentii il calore del piacere prorompere dentro di me, perché sfinita mi buttai sul letto perpendicolare a lui rannicchiata con le ginocchia al petto. Successivamente decidemmo di fare un giro da soli in spiaggia, dato che nessuno poteva vederci, in quanto i nostri colleghi non sarebbero tornati prima di notte, visto che sull’isola era prevista anche la cena. A differenza delle ballerine d’un paio di sere prima, la spiaggia non offre questo spettacolo di glutei scolpiti al sole, perché a parte i vari turisti le donne non erano tutte bellissime e perfette come ...