1. Ginnastica in cortile


    Data: 25/12/2017, Categorie: Autoerotismo Etero Autore: Felix3, Fonte: RaccontiMilu

    ... scegliendo le foto da mandarti…
    
    – Ah bene, senti, posso passare da te così le scegliamo assieme?
    
    – Certo, figurati, ti aspetto…
    
    – Ok. Ah sono con un’amica, c’era anche lei oggi mentre fotografavi…
    
    – Va bene, vi aspetto entrambe allora, a dopo
    
    “Ah come mi piacerebbe che fosse lei l’amica che sta venendo qui” pensai mentre la mia mano ripartiva sul cazzo che nel frattempo si era quasi del tutto ammosciato. Avevo una gran voglia, ma mi fermai con uno sforzo di volontà. S abitava vicino, e sarebbe arrivata a breve.
    
    Quando aprii la porta e vidi che l’amica era lei, l’uccello mi si indurì istantaneamente.
    
    Aveva delle scarpe basse, delle ballerine, dei pantaloni neri, leggeri e molto aderenti, una maglietta altrettanto aderente; niente reggiseno (ma, come ho già detto, era quasi piatta; aveva solo questi capezzoli fantastici), niente segno di mutandine.
    
    Non ricordo di nessun’altra che mi facesse questo effetto. Se la guardavo attentamente non era neanche tanto bella, eppure mi eccitava da morire.
    
    Non ricordo neanche esattamente cosa dicemmo o facemmo mentre guardavamo le fotografie, ero totalmente preso dalla mia eccitazione per lei. La guardavo di continuo, quasi sempre con la coda dell’occhio credendo così di non essere notato.
    
    Scelti gli scatti da pubblicare ci salutammo e se ne andarono.
    
    Non erano passati neanche un paio di minuti che suonò il citofono. Era lei:- Ho lasciato su da te le chiavi di casa… posso salire?
    
    Aprì la porta prima che ...
    ... suonasse il campanello, la feci entrare, richiusi. Ci guardammo, non dicemmo niente.
    
    Lei per prima cosa si tolse le scarpe. Poi la maglietta. Mi gettai su di lei protendendo le labbra sui capezzoli finalmente scoperti, ma allungò una mano e mi fermò.
    
    – No, – disse, – voglio solo che mi guardi, come hai fatto oggi pomeriggio…
    
    Allora davvero se ne era accorta, e faceva apposta a mostrarsi e… però adesso io avevo voglia di toccarla, baciarla, leccarla, morderla, e poi scoparla e…
    
    – Allora?
    
    – Come? Allora… cosa?!
    
    – Ti va?
    
    – Sì beh certo, però… non vorrei solo guardarti! – sorrisi.
    
    – Non preoccuparti, puoi fare quello che vuoi mentre mi guardi, – lei era seria, aveva una bella voce profonda, e parlava lentamente. – Per oggi però, non puoi toccarmi. Mi è piaciuto molto questo pomeriggio sentirmi osservata da te, e voglio continuare. Ti prometto che se ci incontreremo ancora faremo tutto, assolutamente tutto, – e sottolineò quest’ultima frase rendendo la voce ancora più sensuale, e umettandosi le labbra, – quello che vorrai. Adesso però tu mi guardi e, se vuoi, ti masturbi … Solo se vuoi, naturalmente, ma mi piacerebbe davvero molto se lo facessi.
    
    Mentre lo diceva si sfilò anche i pantaloni. Non aveva mutandine.
    
    Io ero impietrito, eccitato, e non sapevo bene cosa dire, o fare.
    
    Lei andò dall’altra parte della stanza e, come se fosse assolutamente da sola, cominciò a fare gli stessi esercizi ginnici del pomeriggio.
    
    Non mi guardava neanche, se non per ...