Ginnastica in cortile
Data: 25/12/2017,
Categorie:
Autoerotismo
Etero
Autore: Felix3, Fonte: RaccontiMilu
Stava facendo ginnastica nel cortile. Era assieme a un folto gruppo di persone, ma io guardavo solo lei.
Avrà avuto più o meno la mia età, probabilmente tra i quaranta e i cinquanta (non sono mai stato capace di dare un’età alle persone). Ma aveva un fisico da ragazzina: piuttosto piccolina di statura, carnagione scura e abbronzata, molto magra ma muscolosa, un ventre piattissimo che si vedeva bene sotto alla corta e aderente canottiera che lasciava vedere ben marcati i rigonfiamenti dei capezzoli su un seno solo accennato; sotto indossava dei fuseaux che evidenziavano un culetto piccolo ed evidentemente sodo; non si vedeva nessun segno di mutandine, se le indossava doveva essere un perizoma molto ridotto.
Non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso, mi arrapava più di qualsiasi giovane ragazza avessi visto ultimamente.
Lei mi gettava un’occhiata di tanto in tanto, e continuava a fare i suoi esercizi.
A volte mi sembrava – o forse mi illudevo – che si mettesse apposta in determinate pose, per permettermi di guardarle per bene il culo, o il suo bel pancino piatto, o i capezzoli che mi sembravano costantemente eretti. Quando si piegava guardavo avidamente da sotto il lembo della canottiera, per cercare di vederli ma, sebbene i suoi piegamenti lasciassero vedere con generosità il suo corpo, il bordo della canottiera arrivava al massimo – ma spesso! – a scoprire fino a pochi centimetri – a volte mi sembrava millimetri! – dall’areola; e quindi dovevo continuare a ...
... limitarmi a immaginarmeli, grossi, dritti, duri e che aspettavano solo la mia bocca vogliosa.
Tirai fuori la macchina fotografica e cominciai a scattare – ero lì per quello: documentare la lezione per poter pubblicare le foto nel sito della palestra. Inutile dire che la maggior parte delle mie inquadrature includevano anche o solo lei; da tutte le angolazioni e in tutte le pose.
Prima della fine della lezione ebbi una breve conversazione con la responsabile della palestra, -una mia vecchia amica – per prendere accordi sulle fotografie appena scattate. Quando tornai a guardare, lei non c’era più, era andata via prima della fine.
Tornato a casa mi affrettai a scaricare le foto sul computer e mi misi a guardare avidamente gli scatti più eccitanti di lei, mentre quasi inconsapevolmente cominciavo ad accarezzarmi il cazzo. Ben presto dovetti slacciarmi i pantaloni e tirarmelo fuori. Mi soffermai a guardare una sua foto presa dal davanti, in cui inarcava la schiena tendendo così la tela della canottiera sui capezzoli. La guardai a lungo col cazzo ormai durissimo, mentre con la mano stretta con forza mi facevo una sega in piena regola.
Ero quasi sul punto di venire, quando squillò il telefono.
Sospirai, e tenendomi l’uccello con la mano, ma rallentando il ritmo e allentando la presa, presi il telefono con l’altra, serrando i muscoli del perineo per evitare di eiaculare.
Guardai il numero chiamante: era S, la responsabile della palestra.
– Ciao S, stavo proprio ...