1. Una gita molto particolare


    Data: 24/12/2017, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: PattyeFranco, Fonte: Annunci69

    ... suo contatto fu come darmi una scossa, quasi la voglia di cavalcarmelo, li per li. Restai buona e mi limitai ad accarezzarglielo, ma era troppo eccitato tanto da bloccarmi spesso la mano, infatti dopo l’ennesimo stop della mia mano, mi sussurrò: “Ti prego fermati, se continui così vengo, sono al limite, è troppo tempo che non sente un tocco così piacevole, ti prego fermati”, decisi allora di fermarmi veramente, ma col botto finale, infatti con uno scatto fulmineo, glielo tirai fuori dalla cerniera mettendolo in bella mostra e mi abbassai dandogli una leccata e un bacio, diciamo furtivo, poi glielo rimisi apposto, ma non senza darci un’altra volta un bacio, con un dolce accarezzamento di lingue, rilassandoci poi decisamente sui sedili.
    
    Eravamo quasi arrivati, Franco tornò dietro, informandoci che eravamo già a Saint Tropez, e in 10 minuti saremmo arrivati all’albergo, quasi sapesse.
    
    Arrivati all’albergo, tutti scesero lentamente dal pullman, gli ultimi come normale eravamo noi, essendo in fondo, a questo punto accadde la scena che molti maschietti si aspettano, l’autista era posizionato giù dal pullman aiutando signore ed anziani a scendere, ecco il mio turno, io mi ero dimenticata di infilarmi gli slip, quindi con quel tipo di gonna, mentre scendo gli alti scalini, ecco il panorama, me ne rendo conto dallo sguardo dell’autista, ma né Fabio, né mio marito se ne accorgono, erano di spalle.
    
    Stranamente non reagii cercando di nascondere, ma feci finta di niente, anzi ...
    ... visto lo sguardo felice dell’autista e quel po’ di esibizionismo che si insinuò in me in questa situazione, mi tocco i capelli e fingo di aver perso il mollettone sul pullman, quindi invito Fabio e Franco di avviarsi e salgo su, ovviamente già salendo il panorama in bellavista era nuovamente d’obbligo. Una volta salita, noto che l’autista mi stava seguendo con lo sguardo, salendo pure i due scalini seminascosto dal sedile, osservandomi mentre andavo verso il retro, a questo punto con un filo di eccitazione per quello spiarmi, fingo proprio di cercare il mollettone, piegandomi per cercare in terra e sotto i sedili, mostrando così proprio tutto e bene.
    
    Mi immaginavo l’autista. Poi avendo il mollettone nella borsa, mi allungo sul sedile dietro e fingo di averlo trovato, poi mentre mi avvio a scendere, vedo l’autista che di scatto scende e si rimette al posto di prima, aspettando proprio di nuovo la discesa dalle scale, scendo molto lentamente, cosi da dargli più tempo per osservare bene la mia passera già bella inumidita.
    
    Una volta scesa, guardo in viso l’autista, che diventa tutto rosso, poi lo saluto e mi allontano.
    
    Devo dire comunque che era anche un bel tipo, e anche abbastanza giovane, forse solo un paio di anni o tre più di me.
    
    Porca miseria, tutto questo mi aveva eccitata, questo esibirmi sfacciatamente all’autista non era proprio mia abitudine, forse era l’eccitazione cominciata e interrotta con Fabio.
    
    Una volta arrivata in camera, vista una momentanea ...
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