1. L'oscura passione


    Data: 24/12/2017, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: samas2, Fonte: EroticiRacconti

    ... dell’edificio e, attraverso una scala di mattoni rossi e un corridoio, fino a una stanza da letto immersa in una fresca penombra, dove solo una lama di luce si faceva strada dagli scuroni della porta finestra non del tutto serrati.
    
    - Spogliati in corrispondenza del raggio di sole.
    
    Lei era imbarazzata, ma ubbidì denudandosi con la sola eccezione dei sandali.
    
    - Sei molto sensuale e pienamente femmina. Le tue curve sono morbide: hai splendide tette naturali e un vero culo da donna.
    
    Sandra si sarebbe aspettata un assalto focoso, sesso appassionato e pure selvaggio, ma il comportamento attendista di quell’uomo, nelle cui mani nel frattempo era comparsa una bacchetta di plexiglas, la sconcertava, le creava ansia. Si affacciarono fantasmi di vicende di donne seviziate e uccise, fatte a pezzi, sparite nel nulla. Era nella incomoda situazione di trovarsi isolata e di non poter chiedere aiuto.
    
    I suoi timori crebbero, si fecero sostanza quando Rodolfo, girandole attorno, la toccò con la bacchetta che seguendo il dolce profilo del suo corpo si insinuò a livello del solco sotto-mammario e le sollevò le tette, picchettò crudelmente i capezzoli stappandole un gemito. L’estremità dell’asticciola stondata, scostando il solco gluteo, bussò sulla sua rosetta scura saggiando il tono dello sfintere.
    
    - Appoggia il piede destro sul letto, sgualdrina. - Ordinò seccamente.
    
    La bacchetta trovò così la strada aperta e passando fra le grandi labbra penetrò in vagina, che nonostante ...
    ... Sandra non volesse, come animata da un’eccitazione propria, indipendente, cominciò a stillare burro liquido.
    
    - Stai colando: non mi son sbagliato, sei una puttana dentro. A proposito: quando ti dico di spogliarti intendo integralmente, anche i sandali quindi.
    
    Le assestò un colpo sulle natiche non violentissimo ma sufficiente a farla urlare.
    
    Sandra slacciò le fibbie e si sfilò le calzature tremando per l’ignoto che l’aspettava, incapace di proferir parola.
    
    - Prendimi l’uccello in bocca. Svelta, fammi vedere cosa sai fare.
    
    Sandra prese fra le labbra il cazzo di Rodolfo non del tutto eretto e leccò, succhiò il glande, indugiò sul solco che faceva da confine con l’asta, poi passò a questa insalivandola, ingoiandola nel calore della sua bocca. Cancellando le sue paure si perse in quel gioco, gustando la consistenza crescente di quel cazzo, i suoi odori, i sapori. Risucchiò anche i testicoli in un erotico massaggio che l’uomo, dapprima freddo, dimostrò di apprezzare e la sua erezione raggiunse l’apogeo e lei avvertì il brivido di piacere che gli procurava.
    
    - Ribadisco: sei una puttana in grado di competere con le più abili professioniste. Mettiti a pecora sul letto.
    
    Rodolfo le penetrò facilmente la figa fradicia, avvertì sotto le sue mani il corpo di Sandra inarcarsi, flettersi, dimenare il bacino, udì con soddisfazione l’urlo di godimento del suo squassante orgasmo e volle che il suo seme le inondasse, come per affermare il suo possesso.
    
    - Aspetta non ho ...