1. Santo Domingo


    Data: 13/05/2020, Categorie: Sentimentali Autore: VicentinoGrey, Fonte: EroticiRacconti

    ... energia, ma senza essere brutale. La passione con cui l’aveva accolto l’amante gli aveva acceso i sensi, ma la sua sensibilità lo indusse a comportarsi da uomo e non da animale.
    
    Federica percepì questo atteggiamento possessivo, ma non autoritario nell’uomo che aveva accolto in grembo e si emozionò. Un paio di lacrime scesero dagli occhi mentre Teo aumentava il ritmo e l’’intensità dei suoi respiri. Federica gemette quando il secondo orgasmo la avvolse, benefico e confortante. Teo non riuscì a trattenersi: si sfilò da lei e la spruzzò sui seni e sul ventre, poi ti adagiò al suo fianco destro.
    
    “Che sortilegio mi hai fatto?” farfugliò la donna volgendo il capo verso l’amante.
    
    “Capisco che potrei aver chiesto un filtro d’amore o un rito voodoo per farmi accettare da te: il posto dove abbiamo scelto di fare la vacanza è quello giusto, ma ti assicuro che è nato tutto in totale spontaneità”.
    
    “Non mi sono mai sentita così, prima di stasera. Eppure credo di aver amato profondamente mio marito nei primi anni di matrimonio e poi anche nei successivi, anche se con un amore meno intenso, come capita a tutti”.
    
    Teo attese che Federica proseguisse, ma invece fu lei ad aspettare un suo commento.
    
    “Credo che il merito sia dei nostri comuni interessi. Abbiamo molte cose che piacciono ad entrambi ed era quasi inevitabile quello che è successo stasera. Abbiamo solo unito dei corpi che però racchiudono anime che già si erano unite. Questa fusione totale, spirito e carne, è ...
    ... un’esperienza nuova anche per me. E ti confesso che la ricorderò al momento di chiudere gli occhi per l’ultima volta, come la risposta alla domanda che mi farò, come tutti si fanno in quell’istante: ‘ho vissuto appieno la mia vita?’ Ripenserò a questa sera e risponderò a me stesso ‘Sì!’”.
    
    Federica si girò sul fianco destro e lo baciò teneramente sulle labbra, sugli occhi, sulle guance.
    
    Laura ed Eleonora si annoiarono presto: gli animatori non persero tempo a fare loro apprezzamenti e proposte affatto velate di concludere la serata sulle loro brande.
    
    Le due sorelle mollarono il gruppo e tornarono al bungalow. “Recuperiamo mamma e torniamo in camera. Sono stufa” pensò a voce alta la maggiore. Si tolsero le scarpe e camminarono a piedi scalzi sulla sabbia e poi sul vialetto di accesso. Le candele erano in parte ancora accese e accolsero le ragazze con la loro luce calda e traballante.
    
    Laura chiuse le dita in un pugno e si apprestò a bussare. Una illuminazione la fermò a pochi centimetri dal legno.
    
    “Ma siamo sicure di quello che stiamo facendo?” chiese alla sorella maggiore.
    
    “Perché? Cosa stiamo facendo? Pensi che…” Eleonora bloccò la frase a metà e sorrise. “Sarebbe una sorpresona, se fosse come pensi tu!”, aggiunse.
    
    “Diamo un’occhiata in camera. Dietro la porta c’è la cucina e non si sente niente”.
    
    Le due sorelle girarono l’angolo e si accucciarono sotto la finestra della camera. Non c’erano tende e dietro di loro c’era il buio assoluto. Si alzarono lentamente ...
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