Le porche vicende dei coinquilini francesi. Cap. II
Data: 22/12/2017,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Flame, Fonte: EroticiRacconti
... prove.-
Emanuele rimase senza parole.
-Cherie, non pensare che abbiamo finito. Ne farai altre.- Sghignazzava Bèatrice.
Per Emanuele continuò il silenzio che cadde per tutti in cucina.
-Hai sentito cosa ti ha detto?- Bernard fece schioccare le dita teatralmente.
-Fottetevi…- sbottò Emanuele.
Risero.
-Noi lo facciamo cherie!- I due fratelli si guardarono in modo complice, Bèatrice si mosse felina, sfiorò la guancia di Emanuele ed andò a sedersi sulle gambe del fratello.
-Alla lezione della Professoressa Magi dovrai segarti e venire guardandola!- disse Bernard con un ghigno ironico, se in quel momento l’italiano avesse avuto fra le mani un'arma, l'avrebbe usata contro di lui, l'imaginò e scoppió a ridere.
-Voi due siete pazzi!-gli puntó il dito contro.
-Vero cherie! Accetta il gioco ed avrai privilegi.- Sorrise. Il ragazzo non capí a cosa si riferesse la francese parlando di privilegi. Di tempo per pensare Emanuele non ne aveva e dubitava che ne avrebbe avuto in futuro.
-Ma ora dobbiamo festeggiare!- Bernard prese tra le mani la bottiglia di prosecco scadente, la guardò e le labbra si inclinarono in una smorfia disgustata.
-Voi italiani non avete il palato fino- rimproveró.
Fecero una colazione a base di croissant alla crema e prosecco con succo d'arancia.
La giornata proseguì nelle faccende domestiche. Ogni angolo di quel appartamento era un completo disastro.
-Des yeux qui font baisser les miens
Un rire qui se perd sur sa ...
... bouche
Voilà le portrait sans retouches
De l'homme auquel j'appartiens-
-Conosci cherie? Èdhit Piaf… ah… era così sensuale mentre cantava questa canzone!- Bèa si mise a ballare conturbante e a stornellare.
Il tonfo alla porta li fece fermare.
-Ehi… ehi… voi fate silenzio!!- Il signor Falchetti era infuriato davanti la porta, Bèa e Emanuele erano dall'altra parte divertiti.
-Oh… oh… si si Emanuele… siii ancora…- vezzeggiò la ragazza, si guardarono complici e sorrisero.
-Glielo dirò all'amministratore!! Vi andrò a denunciare!!- faceva l'anziano burbero, e se ne andò brontolando.
I ragazzi risero e non fecero una piega, la musica rimase alta fino a sera.
Sabato notte…
L'ennesimo locale, questo era il quarto e forse erano dieci le birre che avevano bevuto fin ora, si apprestavano a bere l'undicesima.
-Cosa ne pensi della globalizzazione?- esordí Bernard.
Emanuele lo guardava con occhi arrossati, era ubriaco. Capo chino di lato e ciuffetto di capelli rossicci a coprire un occhio.
-Penso che sia interessante- annuì, -peró non lo so… ora non so pensare!- sorrise mostrando l'ebbrezza.
-Andiamo come puoi pensare che delle persone su un piedistallo ti governino!- gesticoló enfatizzando il suo dire.
-Io non la penso come te. Ne abbiamo bisogno, l'economia va avanti, l'arte si evolve mischiando varie culture!-
-No, ci manipolano. I potenti ci usano a nostro discapito e noi non ce n'è accorgiamo. Siamo pedine, loro ci muovono a loro piacimento. ...