1. Estate 1988


    Data: 21/12/2017, Categorie: Maturo Feticismo Tabù Autore: kazzoduro, Fonte: xHamster

    ... bel regalo per la tua promozione. Possibile che non ci sia nulla che ti piaccia?
    
    Veramente una cosa ci sarebbe โ€“ le risposi mentre la aiutavo ad abbassare la cerniera posteriore dell'abito che aveva indossato per l'occasione.
    
    Lei non capì, o fece finta di non capire, a cosa volessi alludere e si sfilò tranquillamente il vestito restando in sottoveste, uno straccetto di seta nera che le fasciava perfettamente le forme sode e piene.
    
    Il suo profumo - un misto di leggero sudore, di costosa essenza francese e odore di femmina - mi stava colpendo le narici ed in quel momento provai il desiderio quasi doloroso di metterle le mani addosso, di palparla, di infilarle le mani sotto il vestito, di sfilarle le mutandine.
    
    Il vino che avevamo bevuto a pranzo stava ancora rilasciando i suoi effetti liberando i miei freni inibitori e temetti di fare una stupidaggine. Avevo il cazzo duro da scoppiare che premeva contro la stoffa dei calzoni ed era impossibile che lei no se ne fosse accorta
    
    Che cosa ti piacerebbe? - fece lei voltandosi di colpo verso di me e carezzandomi il viso.
    
    Sei così bella, mamma โ€“ le dissi, invece di risponderle, afferrando la sua mano e portandola alla bocca.
    
    Gliela baciai, poi le baciai le dita, infine la strinsi a me e la abbracciai stretta.
    
    La sua sottoveste ed i miei sottili abiti di cotone non frapposero una gran barriera tra i nostri corpi e lei poté distintamente sentire la mia potente erezione premere prepotentemente contro il suo bacino; ...
    ... ma, anziché scostarsi immediatamente, mi strinse ancora di più facendo aderire per qualche secondo il suo corpo al mio.
    
    Poi, con uno leggera spinta si divincolò dal mio abbraccio e mi allontanò da se.
    
    A pranzo abbiamo bevuto un po' troppo โ€“ mi disse carezzandomi nuovamente il viso - sarà bene che vada a farmi una doccia con l'acqua fredda.
    
    Fattela anche tu โ€“ aggiunse con un sorrisetto ironico mentre si sfilava la sottoveste lasciandola cadere sul pavimento di marmo del corridoio โ€“ credo che ti farà bene. Il vino ed il caldo giocano dei brutti scherzi.
    
    La vidi allontanarsi in reggiseno e mutandine e corsi a chiudermi in camera mia. Ero arrapato come una bestia e decisi che mi sarei tirato un raspone per calmarmi un po'.
    
    Entrò in camera mia all'improvviso, senza bussare, con i capelli ancora bagnati e l'accappatoio di spugna semi aperto che le lasciava scoperte le gambe e buona parte del suo abbondante seno.
    
    Io ero in piedi al centro della stanza, senza calzoni e senza mutande e col cazzo duro in mano. Me lo stavo menando furiosamente pensando proprio a lei e quando me la trovai davanti non feci neppure il gesto di nascondermi. Rimasi lì, col cazzo duro in mano, sotto il suo sguardo, nel quale lessi solo tanta tenerezza.
    
    Scusami - disse facendo il gesto di andarsene โ€“ sono entrata senza bussare.
    
    Non andartene, mamma; ti prego, non andartene.
    
    Prima ancora di avere terminato quelle parole mi spaventai per averle pronunciate. Cosa mi era saltato in mente ...